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Lo specialista riconosce sintomi apnee notturne e può intervenire con l'applicazione dei dispositivi

Salute: 3-21% bimbi russa, linee guida per cure anche dal dentista

Di Redazione |

Roma, 5 apr. (AdnKronos Salute) – Russare la notte non è un problema solo dei grandi. Ma colpisce anche i più piccoli: la prevalenza dei disordini respiratori del sonno colpisce i bambini in età scolare in una percentuale variabile tra 1-6%. E la prevalenza del russamento, ‘spesso’ o ‘ogni notte’ (russatori abituali), varia dal 3% al 21% dei bambini. All’origine, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas) che, se non trattata, porta ad una scarsa attenzione a scuola, sonnolenza diurna, problemi comportamentali, deficit di crescita staturale. Fornire raccomandazioni e indicazioni ‘evidence based’ per la gestione odontoiatrica del russamento e della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno nei bambini è l’obiettivo delle nuove Linee guida, approvate ieri dal Consiglio superiore di sanità (Css). Il documento è stato elaborato dagli esperti del Gruppo tecnico in materia di odontoiatria che opera al ministero della Salute, coordinato da Antonella Polimeni, direttore del Dipartimento ad attività integrata testa-collo del Policlinico Umberto I di Roma. Secondo le linee guida “l’odontoiatra, in virtù dei controlli periodici di sua competenza, può riconoscere il russamento e l’Osas ed intervenire terapeuticamente con l’applicazione di dispositivi orali – evidenzia il documento – Durante l’esame clinico, l’odontoiatra deve porre attenzione alle caratteristiche cranio facciali connesse, alla respirazione orale, al volto allungato, al mento piccolo e retruso, all’affollamento dentale, al palato alto e stretto e, nella raccolta dell’anamnesi, è buona norma, che raccolga elementi in merito alla resa scolastica, alla capacità di concentrazione, all’eventuale presenza di enuresi notturna, allo scarso appetito, all’obesità e alle infezioni ricorrenti alle vie aeree”. Il percorso diagnostico e terapeutico che l’odontoiatra deve seguire in caso di paziente in età evolutiva con sospetto di russamento o sindrome delle apnee ostruttive nel sonno deve essere caratterizzato da un approccio multidisciplinare. “In tale contesto, il pediatra ha il ruolo di coordinatore, e può riferire il bambino in modo specifico ai fruitori del presente documento per le valutazioni diagnostiche o percorsi terapeutici di specifica competenza. L’odontoiatra – ricordano le linee guida – può essere delegato dal pediatra a percorsi diagnostici e terapeutici di sua competenza. I pazienti che presentano una morfologia craniofacciale e occlusale correlata con Osas, accompagnati da una storia di russamento, inabilità a respirare con il naso, allergie, asma, obesità, devono essere inviati al pediatra per una valutazione multidisciplinare”. “Poiché la sola valutazione clinica non è sufficiente per la diagnosi, è importante che la diagnosi venga eseguita con esame strumentale: la polisonnografia, che rappresenta il ‘gold standard’ per stabilire la presenza e la gravità dell’Osa”, chiariscono gli esperti. In conclusione, le linee guida auspicano “che vengano introdotte nozioni di ‘Odontoiatria del sonno’ nel piano di studi dei Corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, attivi presso le università italiane e percorsi di formazione post-lauream dedicati. Gli odontoiatri che si occupano della terapia dei disturbi respiratori del sonno devono essere incoraggiati a continuare la loro formazione specifica con un aggiornamento continuo”. “Gli odontoiatri sensibilizzino maggiormente i genitori in tema di russamento e apnee notturne ostruttive del sonno – che possono comparire durante l’età evolutiva – concludono le linee guida, sì da poter più facilmente intercettare tali patologie e contribuire alla loro cura, stimolando anche l’adozione di corretti stili di vita”.

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