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L’invenzione Momo, la lampada intelligente creata da un team catanese

Di Ombretta Grasso |

Catania – Puoi chiederle di controllare se il nonno sta bene, programmarla per accendere luci e dispositivi elettronici, sapere se il ferro da stiro è spento o se c’è un ladro in casa. Ti riconosce, ti risponde e, se vuoi, ti manda pure una foto. Si chiama Momo ed è la lampada intelligente creata da un gruppo di giovani cervelloni catanesi che hanno l’intenzione di catapultare le nostre case nel futuro. Momo, The Home Genius, ha appena vinto il premio Best IoT Awards 2016, il cui acronimo IoT, Internet of Things, internet delle cose, spiega la nuova frontiera: collegare e rendere “intelligenti” gli oggetti che ci circondano per rendere più facile la nostra vita.

La squadra è composta da due fratelli, Edoardo e Davide Scarso – il più giovane di tutti, 24 anni – e tre amici, Nicola Picone, Luca Bonaccorsi e Fabio Campione, fondatori nel 2015 della start up Morpheos «un nome antico, dal greco morfè, forma, ma, anche Morfeo il dio dei sogni e, ovviamente, anche il nome di un personaggio del film Matrix», racconta Edoardo, 32 anni, ingegnere informatico, ceo di Morpheos. «E’ successo tutto in un anno – prosegue – all’inizio è stato difficile trovare fondi perché c’è un po’ di diffidenza a investire in progetti nuovi, ma una volta presentato il prototipo è stato diverso. Abbiamo fatto molte ricerche, migliorato l’estetica, reso Momo un oggetto di design. Siamo contenti e orgogliosi, il premio è il riconoscimento ai nostri sforzi». Finanziata da Invitalia e “accelerata” da Digital Magics, la start up ha presentato Momo allo scorso Smau, poi è andata in trasferta a New York, «un’esperienza importante per assaggiare il mercato americano e capire come presentarci agli investitori», e sta per avviare una campagna crowdfunding nel 2017.

Nel frattempo la squadra di ingegneri, sviluppatori, creatori di Intelligenza artificiale, è cresciuta. «Abbiamo cercato le persone compatibili con il nostro modo di pensare, sviluppato il settore commerciale, cercato collaboratori con esperienza e ragazzi pieni d’entusiasmo». Hanno arruolato anche papà Leo, “l’ing”, come lo chiamano, ex ingegnere ad Alenia Spazio, «ha un’esperienza preziosa», e una collaborazione è nata anche con la St. Momo sarà in produzione l’anno prossimo, a 600-700 dollari, sul mercato americano. «Più maturo per certe proposte – spiega – negli Usa lampadine e prese smart sono molto diffuse».

I piccoli Archimede hanno puntato sulla casa «come luogo di maggiore potenziale di crescita tecnologica». Il loro “genio” della lampada può fare davvero tante cose, basta dirglielo. «Può gestire la casa rendendola più sicura ed efficiente – spiega Edoardo – ha sensori utili per il controllo d’ambiente fotocamera, microfono, termometro, rilevatore di gas, è in grado di capire intrusioni e perdite, ha altoparlanti e connessioni wireless e tutto è gestito da un sistema di Intelligenza Artificiale». Il “genio” è un amico che può aiutarci anche quando siamo fuori casa o al lavoro. «Identifica tutto quello che è anomalo, se si rompe un vetro o cade un oggetto – spiega – Impara ed esegue i comandi per la gestione di impianti, aiuta a risparmiare energia. E’ utile per monitorare le persone anziane, controllare che stiano bene. Momo può mandare segnali, foto, video se qualcosa non va». Ci sono già dispositivi simili per case smart. «Corriamo per stare dietro alle novità, ma gli altri dispositivi sono on line. Momo è in grado di gestire in completa autonomia gli smart devices di una casa o di un ufficio. Non è necessaria una installazione, dialoga con i sistemi di casa e si può gestire con la sua app, con Facebook, toccando tasti o con la voce. E’ davvero semplice».

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