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Sanzioni boomerang, vertice tra Mise e Isab-Lukoil: ancora niente di concreto. C’è tempo fino al 5 dicembre

Di Massimiliano Torneo |

"Non è uscito nulla di concreto, ma il tempo per intervenire c'è". È questo in sintesi il resoconto che fanno i vertici Isab-Lukoil dell'incontro con il governo avvenuto lunedì mattina nella sede del ministero dello Sviluppo economico (Mise), a Roma. Sul tavolo la crisi dell'azienda, titolare nel petrolchimico siracusano di due raffinerie e due impianti di cogenerazione, che sta subendo l'effetto boomerang delle sanzioni Ue a Mosca. Il colpo del ko arriverebbe con lo stop al greggio russo, unica fonte di approvvigionamento, al momento, per Isab-Lukoil, previsto nel nuovo pacchetto di sanzioni. L'azienda, che si aspettava più consapevolezza e soluzioni già pronte da parte dei vertici del Mise, ha proposto un intervento del governo sul sistema del credito che le consenta di comprare greggio da altri Paesi. I tempi sono strettissimi, ma non tali da impedire un intervento di questo tipo. L'embargo al petrolio russo scatta a sei mesi dall'entrata in vigore del sesto pacchetto di sanzioni, emanato il 4 giugno. Quindi il 5 dicembre. È quella la data limite. Domani, mercoledì 8 giugno, nell'edizione cartacea de La Sicilia, pagine di Siracusa, l'articolo intero, con altri dettagli. 

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