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com'è cambiata l'informazione

Dal cartaceo a internet un viaggio nel tempo

Così la nostra testata affronta il cambiamento epocale della transizione digitale proiettandosi nel futuro

Di Marika La Mela |

La redazione de La Sicilia si prepara a festeggiare un traguardo epico: ben 79 anni di informazione, passione e impegno giornalistico. In un’intervista ad Alfredo Zermo, giornalista professionista dal 1995 caposervizio de La Sicilia dal 2015, ci addentriamo nel cuore pulsante della testata, svelando le trasformazioni e i futuri passi che segneranno il destino dello storico giornale catanese. Un viaggio nel tempo e nella storia dell’informazione locale.

Abbracciare il futuro con ostinazione

Mentre alcune redazioni si aggrappano alle loro tradizioni con ostinazione, altre abbracciano il futuro con coraggio e determinazione. Nell’ombra dei 79 anni di esistenza della sua storica controparte cartacea, la redazione internet del giornale “La Sicilia” vuole emergere come un’icona dell’adattamento digitale, trasformando la sua identità giornalistica per cavalcare l’onda dell’innovazione tecnologica. Mentre la celebrazione dei 79 anni evoca nostalgia e tradizione, la sua trasformazione rappresenta un monito per tutte le redazioni che hanno accolto la sfida di una transizione: l’innovazione digitale non è solo una minaccia da affrontare, ma anche un’opportunità da cogliere. Con Alfredo Zermo ci incammineremo nelle difficoltà e nelle bellezze di un’imponente testata giornalistica: «La Sicilia nei suoi 79 anni di storia ha dato la luce a tanti giornalisti che hanno fatto carriera anche nelle più note testate nazionali ed è sempre stata attenta alle trasformazioni tecnologiche. Prima su carta adottando a mano a mano formati sempre più vicini alle esigenze dei lettori e successivamente cominciando a stampare in formato full color. Oggi collabora online con importanti partner tecnologici come “Google” e “Virtualcom”».

Come ha reagito La Sicilia alla transizione digitale e quali saranno i prossimi passi?«Non è facile per un’azienda che compie 79 anni rimanere al passo coi tempi, soprattutto oggi che i tempi corrono a velocità doppia. Ed è ancora più difficile per un giornale cartaceo rispetto a testate nate nel digitale. Perciò per La Sicilia è una sfida quotidiana, proviamo tutti i giorni a star dietro ai cambiamenti repentini del mondo dell’informazione. Nel nuovo anno contiamo di incrementare la nostra presenza sui social, che finora è quasi solo stata finalizzata alla promozione dei nostri contenuti editoriali e poco al dialogo con gli utenti. I social media sembrano fare oggi la parte del leone nel mondo dell’informazione; per questo vorremmo incrementare la produzione di audio e video. Sotto questo profilo ci ha dato risultati interessanti la collaborazione in occasione di Etna Comics 2023 con alcuni studenti universitari che si sono approcciati al mondo del giornalismo e che nei giorni del festival del fumetto ci hanno fornito diverse interviste, contributi video, fotogallery, contenuti che ci hanno avvicinato a un pubblico più giovane. Per questo vorremmo ripetere l’esperienza anche quest’anno e dare a nuove voci l’opportunità di farsi sentire».

Come ha affrontato la transizione dalla redazione cartacea alla redazione digitale, e quali sono le sfide che ha incontrato?«Dopo gli esordi da cronista di nera e gli anni passati in quasi tutte le redazioni della testata catanese, dal 2015 mi occupo esclusivamente di notizie digitali. Curo la prima pagina de LaSicilia.it su internet, dove la struttura della piattaforma rende possibile leggere anche la replica digitale tramite un pratico sfogliatore. Purtroppo la redazione internet è ancora in crescita, abbiamo la nostra pagina su quasi tutti i canali presenti nel panorama dei social network nonostante ancora siamo legati al nostro caro vecchio Facebook. Forse in questo caso paghiamo la nostra lunga storia di quotidiano cartaceo che ha rallentato un po’ la transizione digitale, ma è chiaro che è una trasformazione che non si può evitare, oggi ci si informa attraverso lo smartphone e quindi la tendenza deve essere di creare contenuti ben fruibili da questo strumento e di ripartire su realtà molto più vicine ai giovani come TikTok e Instagram».

Cosa può differenziare La Sicilia e consolidare la sua autorevolezza in un panorama digitale saturo di fonti di informazione?«L’obiettivo è crescere e fare meglio e saper cogliere le sfide della trasformazione digitale, per conquistare più audience ma anche per ottenere la fiducia dei lettori che – con tutta l’offerta che c’è oggi su Internet – è merce davvero rara. Quando i quotidiani cartacei erano l’unica fonte di notizie, un giornale come La Sicilia era ben conosciuto dai lettori, non aveva bisogno di presentazioni, aveva la sua autorevolezza. Oggi invece nel mondo digitale ci ritroviamo a contenderci l’attenzione dei lettori con tantissime altre fonti di informazione. Per questo bisogna lavorare ogni giorno per guadagnarsi la fiducia dei lettori».

Quali sono le strategie che il giornale sta adottando per ampliare l’accessibilità nel digitale?«Come tutti gli editori anche il nostro deve provare a monetizzare i contenuti perché i ricavi della pubblicità spesso non bastano a sostenere i costi di una redazione. Abbiamo pensato di farlo attraverso un modello freemium che stiamo lanciando in questo periodo e che prevede di affiancare alle news gratuite alcuni contenuti premium come articoli di approfondimento, newsletter dedicate, spazi di discussione, interazione con i giornalisti, video esclusivi in cambio di modiche cifre mensili. Inoltre ci stiamo attrezzando per i podcast, intanto per ospitare una sezione con alcuni format già belli e fatti ma poi un giorno vorremmo produrre anche i nostri».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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