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Speciale settimana santa

Pasqua a Caltagirone, fede, pathos e grande capacità di richiamo turistico

Il sindaco Fabio Roccuzzo, sugli eventi pasquali dalla forte valenza emozionale ed evocativa

Di Redazione |

La “Pasqua a Caltagirone” presenta anche quest’anno eventi dalla forte valenza emozionale ed evocativa, «tra fede, pathos e grande capacità di richiamo turistico», dichiara il sindaco Fabio Roccuzzo. Come la solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata che, il Venerdì Santo, dalle 18,30, nel centro storico, con il tradizionale corteo del Senato civico, farà vivere momenti di intensa devozione popolare.

E come, la Domenica di Pasqua, dalle 16,30, nel centro storico, la tradizionale, sacra rappresentazione della “Giunta”, l’incontro di Cristo risorto con la Madre, mediato da San Pietro, una statua alta 3 metri realizzata in cartapesta. L’imponente San Pietro, sorretto ai fianchi da due assistenti – portatori, alla vista del Cristo risorto va alla ricerca – mentre la folla si allarga o restringe per consentire il passaggio dell’Apostolo – della Madonna, alla quale dare la lieta novella della Resurrezione. Le prime ricerche di San Pietro sono vane e il suo sguardo si ferma per scrutare gli angoli della piazza e le strade adiacenti. Nel frattempo il vento gonfia il suo mantello color porpora. Finalmente, l’incontro avviene all’angolo tra la piazza Municipio e la via Luigi Sturzo, mentre le campane suonano a festa.

L’Addolorata, alla vista del Figlio, lascia il manto nero (segno di lutto) e rimane vestita di bianco e azzurro, colori, questi, che simboleggiano la sua felicità. Poi, allargando le braccia, abbassa tre volte la testa per rendere omaggio a Cristo, mentre la folla festante accompagna i tre inchini dell’Addolorata con un corale ed appassionato “Viva Maria”. Infine, da piazza Marconi, si assiste alla “Spartenza”.Il programma si arricchisce di mostre e altri eventi che, come sottolinea l’assessore alla Cultura Claudio Lo Monaco, «fanno leva pure sulla valorizzazione del grande patrimonio immateriale legato alle tradizioni e ai riti della Settimana Santa».

Oggi dalle 20,30 la Passione di Cristo (25^ edizione), a cura della compagnia teatrale La Scala: inizio davanti al Carcere Borbonico, prosieguo lungo il Ponte San Francesco e conclusione sulla scalinata della Chiesa dell’Immacolata, uno scenografico palco naturale su cui si alterneranno oltre 80 fra attori e figuranti.

Di rilievo la mostra fotografica “Scars of life”, di Daniele Deriu (Palazzo Libertini di San Marco, a cura dell’associazione Forte Insieme), con gli scatti ad alcune donne che hanno accettato di mostrare le loro cicatrici e lasciare la testimonianza che lottare contro la malattia non è vano e, su iniziativa di “Scalamatrice 33”, l’esposizione “Scintille” (Corte Capitaniale fino al 20 maggio, a cura di Giuseppe Cona).Ispirata al pluripremiato spettacolo teatrale della regista genovese Laura Sicignano, “Scintille” (14 artiste) racconta il tragico evento accaduto il 25 marzo 1911 in una fabbrica di camicie di New York. Una storia che parla di morti “bianche” e giustizia negata che, dopo più di un secolo, è sempre attuale. Protagonista pure l’Opera dei Pupi: nella Chiesa della Neve, oggi e domenica 16 aprile, spettacoli a cura della sede di Caltagirone dell’Archeoclub e di Show People con la collaborazione della famiglia Russo; nel Teatro stabile di via Discesa Verdumai, l’8, il 22 e il 24 aprile, su iniziativa della Primaria compagnia siciliana dell’Opera dei pupi, spettacoli sulla storia dei paladini di Francia. Musei aperti per accrescere l’offerta culturale.«Tanta carne al fuoco – osserva il consulente al Turismo Aldo Lo Bianco – con iniziative che i visitatori e gli stessi calatini mostrano di apprezzare».

(Foto di Andrea Annaloro e di Maurizio Piazza)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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