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Cambio del fornitore di energia elettrica: le cose da sapere

Possono esserci diverse motivazioni per le quali prendere in considerazione un cambio del fornitore di energia elettrica (switch della fornitura luce).

Di Redazione |

Possono esserci diverse motivazioni per le quali prendere in considerazione un cambio del fornitore di energia elettrica (switch della fornitura luce).

La prima molla che spinge a una decisione del genere è solitamente il desiderio di ottenere una tariffa più conveniente rispetto a quella che ci viene attualmente applicata. Nel mercato di libera concorrenza sono molte le luce casa offerte fra le quali scegliere e, conseguentemente, scegliendo un determinato fornitore, esiste la concreta possibilità di risparmiare sulla bolletta energetica.

Un’altra possibile motivazione può essere quella di ricevere un servizio clienti migliore; non mancano casi in cui si trova insoddisfacente il servizio di fornitura della luce e quindi il cambio può essere un modo per ottenere un servizio migliore e più affidabile.

In altri casi può essere un incentivo particolare o una promozione particolarmente allettante a spingere verso il cambio di fornitura.

Ma a prescindere dalle motivazioni che portano a una scelta diversa, quali sono le cose da sapere quando si decide di cambiare?

Il cambio del fornitore di energia elettrica è gratuito?

Per quanto riguarda il cosiddetto mercato libero, attualmente non è previsto alcun costo per coloro che decidono di cambiare il proprio fornitore di energia elettrica. Il nuovo fornitore potrebbe però fare richiesta di un deposito cauzionale, ma soltanto se ciò è previsto dal contratto.

Per quanto concerne invece il mercato tutelato, è previsto il pagamento di un bollo da 16 euro. È possibile che venga richiesto un deposito cauzionale, ma questo secondo quanto stabilito dalle norme in vigore non può superare gli 11,5 per ogni kilowatt di potenza impegnata. Nel caso di un tipico contratto da 3 kW, il deposito da versare ammonterà a 34,5 euro.

Una volta che il contratto viene a cessare, il deposito cauzionale sarà restituito nel giro di un mese.

Sono necessari dei lavori per il cambio di fornitura?

La richiesta di cambio di fornitura non comporta nessun tipo di intervento tecnico, né all’interno e nemmeno all’esterno dell’edificio. La procedura di variazione è molto semplice e può essere effettuata interamente online, quindi senza doversi recare in una qualsiasi sede del nuovo fornitore.

Quale documentazione occorre per cambiare fornitore?

La documentazione per lo switching della fornitura è piuttosto scarna. Di norma vengono richiesti:

  • un documento d’identità in corso di validità (carta d’identità o passaporto)
  • una copia dell’ultima bolletta del vecchio fornitore
  • il codice POD (Point of Delivery, Punto di Prelievo; è un codice alfanumerico che identifica univocamente il luogo fisico in cui l’energia viene prelevata dal cliente; esso non varia quando si cambia fornitore e lo si può trovare nella bolletta, generalmente nella prima pagina)
  • contatti (indirizzo e-mail e/o telefono)
  • codice IBAN (questo codice, che identifica il proprio conto corrente, è necessario soltanto qualora si decida di attivare la domiciliazione bancaria della bolletta della luce).

Quanto tempo è necessario per il cambio di fornitore?

Nel caso delle forniture di elettricità per le utenze domestiche, la tempistica prevista per il cambio del fornitore di energia è di circa un mese a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si è stipulato il contratto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA