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Lega Pro, Catania beffato in casa dall’ultima in classifica e sommerso dai fischi

Di Giovanni Finocchiaro |

Catania-Melfi                      0-2

CATANIA [4-3-1-2]: Pisseri 4; Parisi 4, Bergamelli 4, Marchese 4, Djordjevic 4 (dall’8 s.t. Di Grazia 4); Biagianti 4, Bucolo 4 (dal 1′ s.t. Barisic 4), Fornito 4; Russotto 4 (dal 20′ s.t. Mazzarani 4); Pozzebon 4, Tavares 4. A disp.: Martinez, De Rossi, Mbodj, Longo, Manneh, Scoppa, Piermarteri. All. Petrone 4.

MELFI [4-3-3]: Gragnaniello 7; Bruno 6,5, Laezza 6, Romeo 6,5, Russu 6; Esposito 6,5, Vicente 6,5, Marano 6,5 (dal 37′ s.t. Demontis s.v.); De Vena 6.5 (dal 17′ s.t. De Giosa 6), Foggia 7, Giammone 7,5 (dal 37′ s.t. De Angelis s.v.). A disp.: Viola, Libutti, Grea, Lodesani, Battaglia, Obeng, Filomeno. All. Diana 7.

ARBITRO: Annaloro di Collegno 6 (Biava di Vercelli, Jouness di Torino).

RETI: Foggia al 29′ p.t. De Angelis al 45′ s.t.

NOTE: spettatori 8 mila. Ammoniti: Gammone, Esposito, Foggia. Angoli 7-2 (p.t. 2-0). Recupero 3′


CATANIA – Il Catania si fa sorprendere da un avversario – il Melfi ultimo in classifica – che, schieratosi con il tridente offensivo riesce, per quasi tutta la durata del primo tempo, a ingabbiare i rossazzurri sulla propria trequarti spendendosi in un pressing senza pause. E il gol di Foggia, dopo una respinta di Pisseri su Giammone e su Marano diventa la giusta punizione per una squadra che smarrisce la via della lucidità perdendo contrasti, sbagliando cross e mancando in concretezza sotto porta. Due tiri deboli, l’ultimo di Russotto, prima del riposo (prima avevano tentato Tavares e Biagianti) sono l’esatta foto del primo tempo.

Nella ripresa, Petrone sostituisce Bucolo con Barisic trasformando il modulo tattico in 4-2-3-1 che in 3-5-2 quando entra Di Grazia che poi diventa il più pericoloso dei rossazzurri visto che conclude tre volte ma senza fortuna (il primo tiro, il più pericoloso viene respinto col corpo da Gragnaniello).

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Il pubblico contesta una squadra che sbaglia tutto quanto, dai passaggi alla fase di non possesso, dalle conclusioni all’atteggiamento tattico. Una sconfitta che diventa vergognosa dopo il bis di De Angelis che ha il tempo per aggiustarsi il pallone in area. Uno 0-2 che fa riaffiorare quella crisi emersa a Castellammare, poi ad Agrigento. In questo caso il peggio del peggio si manifesta stavolta in casa facendo disamorare anche il più fedele dei tifosi. Che pena, Catania, sommerso nel finale dai fischi degli ottomila tifosi presenti sugli spalti del Massimino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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