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Pelé: F. Anderson, che onore per me vestire la 10 del Santos

'Mai riuscito a parlare con O Rei, emozione era troppo forte'

Di Redazione |

ROMA, 30 DIC – La scomparsa di Pelè ha scosso le fondamenta del calcio, e ovunque nel pianeta giocatori e tecnici hanno pianto O Rei. Felipe Anderson, attaccante della Lazio, oggi ha ricordato con grande emozione la leggenda verdeoro. “Noi brasiliani siamo innamorati del pallone, del ‘futebol’, e io sono cresciuto con il mito di Pelè – afferma a Lazio Syle Radio -. Sognavo di indossare la maglia numero 10 del Santos e ci sono riuscito, avere O Rei come riferimento nel calcio mondiale è stato un onore”. Quando era nel vivaio del club ‘della spiaggia’, come si è autodefinito ieri il Santos, Felipe Anderson ha avuto tanti allenatori che erano stati compagni di O Rei, “e a me e ai miei compagni faceva piacere farci raccontare di lui da chi lo aveva conosciuto e ci aveva giocato insieme”. “Indossare la 10 del Santos era una grande motivazione – sottolinea -, e io ero certo che Pelé, che ogni tanto veniva a vederci, stesse guardando chi indossava la sua maglia: all’epoca avevo solo 17 anni. Non sono mai riuscito a parlare con lui perché l’emozione era troppo forte”. Secondo Anderson, Pelè è stato uno dei primi a capire che nel calcio lasciar scorrere la palla e andar via solo con un movimento del corpo “è qualcosa che fa la differenza nel calcio”. E ancora: “Dal calciatore con la maglia numero 10 ti aspetti sempre il colpo inatteso, la giocata geniale, non è un caso che il nostro dieci oggi è Luis Alberto e lo chiamiamo Mago!”. Felipe conclude così: “Quest’anno sono stato sempre molto concentrato, ho acquisito maggiore consapevolezza, riesco a restare di più in partita e questo mi aiuta anche nel colpo più estroso. Continueremo a lottare per la Lazio, vogliamo portarla più in alto possibile e potremo farlo anche contando sul supporto dei tifosi”.

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