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Di Redazione |

L’idea gli ronzava in testa mentre studiava, ancor prima di arrivare alla laurea. Un modello innovativo di palestra che potesse mettere insieme sport, benessere, tecnologia e ambiente. Era tutto chiaro nella testa di Stefano Dell’Arte e allora perché a quell’ideale non dedicare la sua tesi di laurea del corso di Scienze Motorie. E poi perché, quel modello, non proporlo alla stessa università che stava frequentando, la Kore di Enna peraltro già dotata della struttura. E così è stato. Arriva il giorno della laurea, nel 2018, e qualche anno dopo, nel 2019, la E-Co Wellness prende corpo grazie ad una start up, alla collaborazione dell’Università e alla forza di crederci che i giovani di belle speranze solitamente possiedono.

L’Ateneo ennese, ormai diventato una vera e propria cittadella universitaria attorno a cui ruota anche parte dell’economia di questa provincia siciliana, accetta di buon grado l’idea di quel giovane pieno di entusiasmo e di voglia di restare nella martoriata terra di Sicilia, da cui la maggior parte dei coetanei di Stefano, fugge in cerca di futuro. Il progetto si realizza con lo scopo di offrire un servizio agli studenti della stessa università, ma non solo, e con l’obiettivo più ambizioso di poter dare lavoro anche ad altri laureati; proprio in questi giorni, uno di loro, Piero Monastra, festeggia il suo primo contratto a tempo indeterminato. «Anche Piero era pronto a partire», dice Stefano con un pizzico di orgoglio per averlo convinto a restare. «Io sono l’amministratore unico della Srl, nata per gestire la palestra e avevo bisogno di un’altra persona che lavorasse a fianco a me, oltre a Rachele Bonomo e a Debora Castagna. Ognuno ha un compito e una formazione specifica in ambiti diversi (chi in posturologia, chi in nutrizione). Ma ci tengo a dire che siamo stati tutti studenti della facoltà di Scienze Motorie della Kore».

Il destino di questo 31enne originario di Pachino, non era poi così segnato verso la strada dello sport. Anzi. Il padre, titolare di una importante azienda che rifornisce grandi ipermercati di prodotti ortofrutticoli, avrebbe voluto indirizzare il figlio verso l’attività di famiglia. Ma Stefano, che ha anche un passato di promessa del calcio (ha giocato serie D o nel girone di Eccellenza dell’Enna calcio???), ha preferito seguire la sua passione. «A me è sempre piaciuto il pensiero di camminare soltanto sulle mie gambe, di “farmi da solo” e così quando ho intrapreso il percorso di studi alla Kore, ho cominciato ad accarezzare quel sogno che poi è diventato realtà». Ma non proprio senza alcuna difficoltà. La E-Co Welleness ha una struttura ma manca tutto il resto. Occorre attrezzarla e con macchinari all’avanguardia, che possano tenere il passo delle altre palestre, quelle non universitarie. E qui per Stefano il primo passaggio da superare: investire, con parte di capitali propri, nell’acquisto di strumenti che devono essere innovativi, tecnologicamente avanzati che prevedono attività sportive anche con un limitato utilizzo di energia elettrica come nel caso degli skill roaw, vogatori che funzionano appunto senza energia, o come i tappeti magnetici su cui si corre o si cammina a costo energetico zero. «Il mio obiettivo ero quello di coniugare il fitness e il wellness con la tecnologia, senza mai trascurare la spinta e la motivazione psicologica, e nel pieno rispetto dell’ambiente. Dotiamo i clienti di borracce di materiale non plastico e anche per la nostra attività amministrativa cerchiamo di utilizzare meno carta possibile. Poi certo ormai l’aspetto tecno la fa da padrone anche nelle palestre. Sulle nostre macchine cardio multi funzione, ci si può allenare con uno schermo davanti su cui ci si collega su Fb o su Youtube, si può seguire un programma tv, oppure facendo cyclette puoi simulare un percorso ciclistico su strada». Le difficoltà per Stefano arrivano quando a pochi mesi, sette per l’esattezza, dall’avvio della palestra, scoppia il Covid con tutte le conseguenze che tanti imprenditori, piccoli e grandi, stanno ancora affrontando. «All’inizio, lo confesso, mi sono scoraggiato e ho pensato che forse avrei fatto bene a seguire il consiglio di mio padre di dedicarmi ad altro. Ma io sono ambizioso e le sfide mi piace vincerle. Ho cercato di non mollare. Abbiamo “riparato” con lezioni gratuite online e lo scorso mese di aprile abbiamo fatto attività all’aperto nel vicino campo di atletica e negli spazi del lago di Pergusa». Poi la vita torna, come accade spesso per fortuna. E dallo scorso mese di giugno la palestra riapre e anche l’università si ripopola con gli studenti in presenza. Loro rappresentano la fetta di clientela più consistente, ma la palestra è aperta anche al territorio. «Certo i nostri clienti sono soprattutto i ragazzi, ma qui vengono anche alcuni docenti e altre persone di Enna e dintorni. Seguiamo anche bambini o soggetti che hanno qualche patologia, come particolari problemi di postura, su cui noi possiamo intervenire. La laurea in Scienze motorie, arricchita anche di altri corsi specialisti post-laurea, oggi offre una formazione più completa rispetto al passato. Certo se poi riconosciamo che la problematica merita una valutazione medica, suggeriamo ovviamente di sottoporsi a quella». Il team di Stefano, che di volta in volta ingloba pure tirocinanti sempre della stessa Università (in questo periodo ce ne sono quattro), lavora anche con un laboratorio di valutazione in cui prima di cominciare una qualunque attività sportiva, tutti vengono esaminati con una sorta di ceck up per calcolare massa muscolare, ossea, metabolismo basale, in modo da poter stilare, per ciascuno, un apposito programma motorio. Poi c’è l’aspetto motivazionale che deve accompagnare ogni percorso sportivo. L’accoglienza all’ingresso è contraddistinta da un pannello con la scritta “Sono pronto a sfidare i limiti. La storia li pone, gli uomini devono superarsi per generare altri ostacoli che puntualmente verranno abbattuti. E’ lo sport, come la vita”. «Può sembrare una sciocchezza, ma teniamo molto a curare anche questo profilo – spiega Stefano –; chi viene da noi, indipendentemente dall’età e da tutto il resto, deve sentirsi appunto motivato. Non semplice attività motoria, ma ci piace far comprendere che lo sport serve anche alla mente, a stare meglio in generale». Il contatto quotidiano con gli altri studenti o comunque con gli altri giovani che frequentano la struttura, ha spinto inoltre Stefano a lanciare iniziative di promozione sociale come quello ad esempio della lotta contro la violenza sulle donne e così anche le magliette, distribuite gratuitamente, con un logo e una scritta per ricordare che le donne vanno rispettate.  «Per noi giugno ha segnato un nuovo inizio – conclude Stefano -, con la speranza di non dover più richiudere. Stiamo risalendo la china faticosamente, noi come tanti nella nostra stessa situazione. Ci conforta la soddisfazione di questo recente contratto a tempo indeterminato che grazie a “Garanzia giovani” abbiamo potuto concretizzare e ancora il fatto che cinque nostri laureati andranno a fare uno stage a Cesena con la Tecnogym Italia, l’azienda che produce i macchinari sportivi di cui è dotata anche la nostra palestra. Siamo giovani, abbiamo voglia di restare qui e di andare avanti». E allora ragazzi, avanti tutta.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA