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Sostare, è scontro politico mentre da oggi scattano gli aumenti

Di Redazione |

«Divide et impera». Assestato il colpo, da politico esperto e navigato, il sindaco Bianco è riuscito a tessere la sua tela, imbrigliando e mettendo all’angolo Articolo 4 dei deputati Pd Sammartino e Sudano e mutando, allo stesso tempo, la sua maggioranza che a questo punto, se Articolo 4 dovesse decidere di fare d’ora in poi ostruzionismo a tutto campo, potrebbe contare su più di una stampella proveniente da quella che si è definita «opposizione responsabile».

A questo scenario va aggiunto che, nonostante le continue indiscrezioni sulla rottura definitiva tra Bianco e Sammartino e Sudaro sembra allo stato difficile che questi ultimi deputato dello stesso partito del primo cittadino, decidano di ufficializzare lo scontro e l’allontanamento dalla Giunta alla vigilia della Festa dell’Unità che vedrà Renzi a Catania. La nomina, da tempo nell’aria, del nuovo presidente di Sostare, scelta caduta sull’avvocato penalista Luca Blasi, al di là delle qualità professionali del prescelto, segna il riavvicinamento di «Sicilia futura» all’amministrazione, dopo lo scotto del voto sfavorevole di Bianco all’ex assessore reg. Nico Torrisi al vertice della Sac, e di fatto l’azzeramento delle cariche che fino a qualche tempo fa erano in mano ad Art. 4. Il caso Sostare e la «blindatura» dell’ormai ex presidente Gilberto Cannavò, erano diventati uno dei nodi più tesi dello scontro tra Bianco e Sammartino, alla luce anche di quanto era accaduto in Consiglio e delle tensioni accumulate tra Cannavò e l’assessore Girlando.

La decisione di Bianco di rompere gli indugi e scegliere, alla vigilia dell’avvio delle nuove tariffe Sostare, un professionista indicato vicino a «Sicilia futura» dovrebbe provocare la reazione di Articolo 4 che si sarebbe già in parte manifestata ieri con le annunciate dimissioni dell’attuale presidente dell’Asec spa, Armando Sorbello e di fatto quindi con l’annullamento di tutte le posizioni in mano ai deputati Sammartino e Sudano, che già qualche mese fa avevano deciso le dimissioni dell’assessore di riferimento, Angela Mazzola.

A questo punto se ai prossimi appuntamenti importanti in Aula dovessero mancare i voti di Articolo 4, come è ormai scontato, il sindaco Bianco potrebbe contare sui consiglieri a lui ancora fedeli di «Con Bianco per Catania» e di una parte del Pd, ai quali dovrebbero aggiungersi i voti dei consiglieri di Catania Futura, ma anche altri provenienti da vari scranni dell’opposizione. Non è ormai mistero che negli ultimi tempi anche il gruppo di «Grande Catania», espressione dell’autonomismo lombardiano, pare abbia al momento una discussione interna tra chi intende mantenere la barra dritta dell’opposizione e chi invece rispondere ai segnali dei referenti nazionali che oggi, nel gruppo Gal, sostengono il governo Renzi.

A questi voti si potrebbero aggiungere i consiglieri di «Area popolare» dell’eurodeputato Giovanni la Via, gruppo di opposizione, che di recente ha incassato la nomina di una dirigente ai vertici degli uffici comunali. Insomma un rimescolamento di carte che segnerebbe il definitivo mutamento della maggioranza che tre anni fa consentì al sindaco di battere Stancanelli al primo turno. Questo lo scenario attuale che potrebbe acuirsi, senza un chiarimento, al momento dell’avvio delle campagne elettorali per il rinnovo del sindaco e del presidente della Regione. E allora, qualora Bianco decidesse di candidarsi, la partita potrebbe rivelarsi tutta in salita.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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