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Viaggio ad Aci Bonaccorsi, il Comune che può diventare il «più virtuoso d’Italia»: ecco come ha fatto

Il sindaco: «Il nostro obiettivo è di abolire quasi l’indifferenziata… Si parla d'inceneritori e di altre forme d'inquinamento, ma tutto passa dalle mura domestiche»

Di Lorenzo Maugeri |

Vito Di Mauro, sindaco di Aci Bonaccorsi, ci parla di un gioco, quello che si tiene ogni anno dal 2005 ed è organizzato dall'“Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi”. Premia, simbolicamente, il Comune che più si è distinto nel corso dell’anno per i suoi progetti legati, in particolare, ai temi ambientali.

Il Comune etneo si è distinto notevolmente per i suoi piani e i cittadini, di ogni residenza, l’hanno votato in gran numero, conducendolo alla finalissima che si terrà domani sabato 10 dicembre a Cantiano, piccolo centro nelle Marche, dove una commissione tecnica ne decreterà il vincitore.

Di Mauro vede questo riconoscimento come un «premio alla carriera». Si accendono i riflettori su un grande lavoro portato avanti lungo tutte le sue amministrazioni. Difatti il sindaco proprio quest’anno ha iniziato il suo quinto mandato. Un lavoro innovativo e ben pensato nel tempo che adesso vede più accoglienza fra i cittadini.

«C’è una diversa sensibilità verso l’ambiente e i servizi che la comunità riesce a dare», dice Di Mauro, che contento osserva la crescita non solo degli amministratori ma anche degli stessi amministrati.

Quali sono i progetti principali più apprezzati dai cittadini? Il sindaco non ha dubbi, sono quelli relativi all’ambiente e la gestione dei rifiuti. «Quest’ultima attività ha avuto un’attenzione e una crescita molto importante con l’introduzione della TARIP, la “tariffa puntuale”, che applica il principio europeo  che “chi inquina, paga” ovvero se una famiglia produce meno rifiuti indifferenziati, meno paga la tassa della spazzatura».

Come funziona?

«Ogni cittadino/famiglia è dotato di un secchiello personale con un codice a barre identificativo. Ogni 15 giorni avviene la raccolta dell’indifferenziata. Alla fine dell’anno si calcola per ogni famiglia la quantità di indifferenziata prodotta e di conseguenza la tariffa commisurata».

Il sindaco sottolinea come questa misura dia «un senso di giustizia» poiché non si paga solo per la superficie della propria casa o per il numero di soggetti del nucleo familiare ma anche per il proprio comportamento in termini ambientali.

«Questo ha portato a una nuova consapevolezza. Ha fatto capire ai cittadini che con un secchiello di 40 litri si può stare benissimo in 15 giorni, ma il nostro obiettivo è di portare il tempo di raccolta a una volta al mese, cioè di abolire quasi l’indifferenziata».

Ricordiamo che Aci Bonaccorsi è tutt’ora l’unico comune siciliano ad aver adottato questa tariffa.

«Si parla di inceneritori e di altre forme di inquinamento, ma tutto passa dalle mura domestiche» evidenzia Di Mauro, secondo il quale un’attenzione responsabile da parte dei cittadini è essenziale per un Comune pulito ed è solo a quel punto che rimane veramente poco da portare in discarica.

Perché anche gli altri Comuni siciliani non applicano la Tariffa puntuale?

«Perché è complicato, soprattutto all’inizio. Bisogna superare la fase dell’assegnamento del codice personale (RFID) a ogni famiglia. Ma in un Comune di  3600 abitanti è sicuramente più agevole procedere con la convocazione di ogni cittadino».

Pertanto, completato questo passaggio, diventa più semplice l’applicazione della TARIP con il passaggio del controllo a una società di gestione che esamina i dati e la quantità di rifiuti connessa. Una strada che certamente «vale la pena» perseguire, sottolinea il sindaco.

Ma dove nasce la passione per l’ecologia del sindaco Vito Di Mauro? 

«È una passione che c’è sempre stata».

Fin dal suo primo mandato (1988-93), quand’era trentenne, non vi erano alberi in paese e quindi decise di piantarli lui, anche nei posti più disparati. 

«1000 e passa alberi», secondo le sue stime (ridendo). 

A quei tempi, non vi era ancora la mentalità di passeggiare, di vivere la natura. Per qualsiasi piccolo spostamento, anche in un paese ridotto, le persone prendevano la macchina. Tutt’oggi il trend non sembra cambiato molto, almeno in Sicilia. Ma il sindaco vuole rimuovere questa mentalità, anche grazie ai numerosi progetti messi in campo a favore dell’ambiente (gestione parchi), della salute dei cittadini (“La stanza del cuore” e “Rimaniamo in forma”) e del prolungamento della pista ciclopedonale, ad oggi estesa per 8km.

Approfondiamo questi progetti nelle sezioni dedicate più avanti.

Di Mauro conclude la nostra intervista con un epiteto simbolico: «Una comunità senza verde pubblico, senza alberi, è una comunità senza vita».

 

 
 

 
 
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