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Agrigento, terremoto a Girgenti Acque, indagato anche il prefetto Diomede

Di Redazione |

Posti di lavoro in cambio di favori alla società Girgenti Acque che assumeva persone, in genere familiari, segnalate in buona parte da politici e amministratori pubblici. L’inchiesta della procura di Agrigento ha portato alla notifica di 72 avvisi di proroga delle indagini e tra i destinatari dei provvedimenti ci sono anche il padre del ministro degli Esteri Angelino Alfano, Angelo, 81 anni, e il prefetto di Agrigento Nicola Diomede. Ma la lista è lunga e comprende anche avvocati tra cui l’ex deputato Giuseppe Scozzari, e l’ex candidato sindaco Diego Galluzzo e Arnaldo Faro, i giornalisti Franco Castaldo, Lelio Castaldo e Alfonso Bugea, gli ex presidenti della Regione Raffaele Lombardo e Angelo Capodicasa, l’ex presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, il deputato regionale Riccardo Gallo, gli ex deputati regionali Giovanni Panepinto e Enzo Fontana, ma anche il consigliere comunale Gerlando Gibilaro. E poi l’ex presidente del Cga Raffaele De Lipsis, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento Pasquale Leto, l’ex direttore dell’Inps Gerlando Piro, il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella. Indagati anche alcuni esponenti delle forze dell’ordine.

Agli indagati vengono contestati anche truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale. La proroga è stata firmata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dai sostituti Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro. Oggi pomeriggio carabinieri e Guardia di finanza sono andati in Prefettura dove hanno effettuato perquisizioni e notificato l’atto al prefetto, dopo che una settimana fa erano stati perquisiti gli uffici di una società controllata, l’Hidortecne (amministrata da Pietro Arnone), e di Girgenti Acque, presieduta da Marco Campione: entrambi sono tra gli indagati. 

Nei giorni scorsi, dopo che erano venute fuori le prime notizie sull’inchiesta, Girgenti acque aveva espresso «massima fiducia negli organi inquirenti. Confidiamo sulla celerità delle verifiche e degli accertamenti ritenuti necessari che possano diradare ogni ombra sulla gestione della società».

Meno di un mese fa Marco Campione era stato assolto in via definitiva dall’accusa di corruzione che riguardava un presunto giro di tangenti all’Agenzia delle Entrate: favori in cambio di annullamenti di sanzioni tributarie.

Un’altra indagine che coinvolgeva Girgenti Acque era stata aperta nel 2011 dalla stessa procura e riguardava l’inquinamento di un tratto di litorale ad Agrigento, a causa della mandata depurazione delle acque reflue.  L’attuale indagine sta anche cercando di fare luce sull’aumento delle tariffe nei vari comuni i cui servizi idrici e fognari sono gestiti da Girgenti Acque.

A parlare tra i primi di “assumificio” fu, tre anni fa, davanti la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali l’allora procuratore aggiunto di Agrigento, oggi in servizio a Catania, Ignazio Fonzo. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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