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“Iday” M5S, Di Battista: «La Sicilia sarà la prima Regione a 5stelle»

Di Mario Barresi |

«Il clima è sicuramente ottimo. Ho visto una grande partecipazione. Le circa 10mila proposte progettuali che sono state raccolte con l’Iday ne sono una concreta testimonianza. Siamo alla vigilia di un appuntamento decisivo per la Sicilia: qui o si cambia ora oppure rimarrà tutto com’è».

I sondaggi, e non solo, danno il movimento favorito per la corsa a Palazzo d’Orleans. Non c’è il rischio di “addormentarsi” e poi magari svegliarsi con una brutta sorpresa?

«Non abbiamo mai dato grande importanza ai sondaggi, quanto invece alla partecipazione dei cittadini alle nostre iniziative. E le piazze, anche oggi, sono sempre piene, fra chi ci sostiene da sempre e chi si avvicina con curiosità. Non c’è il rischio di “addormentarsi” perché noi non ci fermiamo mai, glielo dice uno che ha girato tutta l’Italia in moto per più d’un mese per spiegare i motivi del No al referendum. E abbiamo vinto».

La selezione dei candidati deve partire. Ma già da mesi si parla di Cancelleri, che ha confermato di essere in pista. Può essere un buon candidato e un governatore adeguato?

«A scegliere il candidato governatore dell’Isola saranno come sempre i nostri iscritti, tramite il sistema operativo Rousseau. Ma come sa bene per noi quello che conta è il programma elaborato con i cittadini, è questo il nostro miglior candidato, soprattutto considerato che quello che diciamo noi poi lo facciamo, abbiamo questo “vizio”».

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C’era stata la “suggestione” Di Matteo, che sembra svanita. Eppure apre un dibattito: il movimento chiuso solo agli attivisti deve aprire anche a personalità esterne?

«Il Movimento non è mai stato chiuso, anzi. È composto da cittadini, non da politici. Oggi solo noi candidiamo cittadini sconosciuti, anche alle Procure, questo perché checché se ne dica, non esiste un “leader”. “Leader” è il progetto politico e le idee che esprime, personalizzare è sbagliato. Noi siamo soltanto “volontari a tempo determinato del cambiamento”, con massimo due mandati. La stima per Di Matteo non si discute, siamo stati l’unica forza politica a dimostrargli vicinanza».

Che idea ha del governo Crocetta? Il movimento, all’inizio, ha flirtato con il presidente rivoluzionario…

«L’idea che ho io del governo Crocetta penso sia quella che ha la stragrande maggioranza dei siciliani: un disastro assoluto. Tantissimi siciliani mi dicono che sia riuscito persino a fare peggio dei suoi predecessori. Con questo ho detto tutto. Il Movimento non ha “flirtato” con nessuno. Noi, come abbiamo sempre detto, valutiamo nel merito le proposte: non esistono idee di destra, di centro o di sinistra, ma solo buone o cattive idee. Le proposte di buonsenso le abbiamo sempre sostenute, da qualunque parte provenissero. Gli amici siciliani mi dicono che purtroppo da Crocetta di proposte di buonsenso ne sono arrivate ben poche».

Grillo nel 2012 fece la traversata dello Stretto per lanciare la campagna in Sicilia. Quelle di ottobre saranno quasi lo sbarco sulla luna…

«Dire che la Sicilia, non solo per Beppe, ma per tutto il M5s, sia importante, è quasi scontato. Da qui sono arrivati i primi grandi successi su scala regionale e qui contiamo di avere la prima regione a 5 Stelle. Sappiamo che governare la Sicilia non è una cosa semplice, ma noi, se i cittadini lo vorranno, lo faremo con grande impegno e responsabilità. Ai cittadini siciliani dico che non si può più temporeggiare, è il momento del coraggio. E, mi permetta, noi ne abbiamo da vendere. Poi la storia ci insegna che ciò che avviene in Sicilia poi si espande nel resto d’Italia…».

Non andrà a Palermo. Dove, dopo i veleni sulle firme, i “monaci” di Nuti hanno rinnegato Forello. Voi dite che lì c’è stata la macchina del fango dei media, ma è evidente che qualcosa non ha funzionato. Cosa?

«A Palermo non vado solo perché da lì abbiamo aperto la campagna dell’Iday con Luigi Di Maio. Era giusto e doveroso chiudere a Catania. A Palermo sicuramente sono stati commessi errori. Ma è anche innegabile che su questa vicenda si è creato un clamore mediatico sproporzionato, rispetto a situazioni, anche molto più gravi che hanno riguardato tutti i partiti. Ha visto con lo scandalo Consip?».

Adesso è a Ragusa. Che, dopo Parma è stata la prima bandiera grillina nei municipi capoluogo. Piccitto è apprezzato da Grillo, ma contestatissimo dai suoi. Come lo giudica?

«Piccitto è sicuramente uno dei sindaci migliori del M5S. A Ragusa sta facendo benissimo e mi pare che questo sia sotto gli occhi di tutti. Le “divergenze”, anche interne, fanno parte delle dinamiche amministrative. Supereremo anche queste. L’ importante è che non ci fermiamo a parlare di noi stessi, ma continuiamo a risolvere i problemi dei cittadini».

Le Regionali siciliane anticiperanno le Poltiche, a meno di improbabile voto in autunno. Siete pronti? Continua a pensare che Di Maio sia il miglior candidato premier?

«Il valore di Luigi non si discute ma il MoVimento è forte perché a noi importa il “cosa” fare, non il “chi” lo fa. Anche in questo caso caso vale quanto detto per Cancelleri: saranno gli iscritti a decidere. Così come sempre i nostri iscritti decideranno le linee guida di tutto il nostro programma. Io credo non solo che siamo pronti, ma questa sia l’ultima occasione per l’Italia se vuole rinascere sul serio. Non siamo un’alternativa, siamo l’unica scelta possibile».

Twitter: @MarioBarresi

Foto di Orietta Scardino

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