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Turandot ‘psicanalitica allo Sferisterio

Di Redazione |

MACERATA, 22 LUG – Applausi a Macerata in uno Sferisterio sold out per Turandot di Puccini, andati soprattutto al soprano Iréne Theorin (Turandot) e al tenore Rudy Park (Calaf), convincenti nei rispettivi ruoli. Consensi anche per i registi Gianni Forte e Stefano Ricci, che hanno voluto dare all’allestimento della loro prima opera lirica un’impronta psicanalitica che però non ha convinto tutti. Eliminando riferimento alla Cina fiabesca del libretto originale, ricci/forte hanno immaginato per la ‘principessa di gelo’ un viaggio nell’inconscio che la vede dominare un mondo di false certezze esistente solo nella sua testa e la protegge dalle sofferenze della vita. Piante e bambini, come tutto ciò che cresce e si espande, vengono sul palco uccisi e conservati in teche di ghiaccio, mentre Turandot regna a cavallo di un orso polare su un deserto di gelo, affollato da uomini e donne vestiti con abiti anni ’60, ma anche clown, topi ed automi. Battimani anche per il direttore Pier Giorgio Morandi alla guida della Form.

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