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Mafia, il “modello catanese” in un libro di Sebastiano Ardita

Di Redazione |

CATANIA – Dopo le stragi del 1992 Cosa nostra ha cambiato pelle. È scesa a patti con la politica lasciandosi alle spalle la stagione del sangue e delle morti eccellenti. E così ha riorganizzato le proprie fila secondo il «modello catanese» dove mafia e Stato vanno da sempre a braccetto. Niente più omicidi ma ricerca di nuove relazioni. Nasce così «Cosa nostra SpA», una grande impresa che incrocia il suo enorme fatturato con gli interessi dei colletti bianchi che governano multinazionali, enti e istituzioni pubbliche. Un sodalizio che si fonda in modo sistemico su corruzione e collusione e contro il quale sono sempre meno efficaci gli strumenti di contrasto legislativi. E “Cosa nostra SpA” è il nuovo libro del magistrato Sebastiano Ardita, componente togato del Csm, edito da Seif, da domani nelle librerie.

Sebastiano Ardita è stato procuratore aggiunto a Catania e Messina e componente della Dda occupandosi di mafia, inchieste per reati contro la pubblica amministrazione e di infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti e forniture. Prima ancora ha diretto la direzione generale detenuti del Dap-ministero della Giustizia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA