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Filosofi: John Locke? Vanitoso, pigro e plagiatore, secondo il suo amico intimo (2)
Waldmann, racconta il quotidiano londinese “The Guardian” che ha anticipato l’articolo del “Journal of Modern History”, descrive la scoperta come il “santo graal” degli studi su Locke: non solo il libro di memorie è feroce sul personaggio di Locke, ma rivela anche che aveva letto il capolavoro di Thomas Hobbes del 1651, “Leviatano”, un’opera che all’epoca era estremamente controversa e che Locke aveva sempre negato di conoscere. Altri studiosi hanno salutato il ritrovamento come “straordinario”.
“Queste novità cambiano le nostre conoscenze su Locke e sono rimasto assolutamente sbalordito da leggere queste carte – ha detto Waldmann – È straordinariamente eccitante, non credo che troverò mai più nulla di così significativo”.
Le memorie si aprono con un ricordo del periodo di Locke a Oxford dove, secondo Tyrrell, il filosofo “non ha studiato affatto; era pigro e disinvolto, e si divertiva con sciocchezze”. Locke è ricordato come un uomo che “si vantava di essere originale e disprezzava ciò che non riusciva a far passare per suo”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA