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Coronavirus, “Andrà tutto bene”: successo a Cammarata e San Giovanni Gemini

Di Redazione |

11 Marzo 2020, il primo ministro Conte, a reti unificate, con la voce un po’ rotta, quasi tremante come chi sa che sta facendo alla sua nazione una comunicazione molto particolare, di quelle che non si sarebbe mai immaginato di dover fare, annuncia a tutta l’Italia che ormai l’intero territorio nazionale è zona rossa, che per evitare i rischi di contagio bisogna stare in casa, tranne che per motivi di lavoro o di salute; che bisogna evitare i contatti; che non ci si può spostare da un comune ad un altro se non muniti di un autocertificazione che dichiari il motivo per cui ci si sta muovendo. Tutte le attività che non riguardino beni di prima necessità vengono invitate a chiudere; e le scuole …. Le scuole: la campanella che suona l’entrata, gli zaini che scivolano dalle spalle, i motorini tutti allineati che attendono la fine della sesta ora, la ricreazione con i corridoi brulicanti di ragazzi che reggono ogni sorta di merenda e gli insegnanti che si muovono di classe in classe, che alzano la voce con i più indisciplinati e che invece qualche volta guardano quegli  alunni come guarderebbero i propri figli. Ebbene le scuole sono state chiuse già dal 5 Marzo, prima di ogni altra cosa, per salvaguardare i nostri bambini, i nostri ragazzi. Adesso si studia attraverso delle video lezioni, tramite delle piattaforme, con dei programmi specifici che consentono ai docenti di andare avanti e di verificare ciò che i ragazzi fanno da casa. Ma le giornate a casa  sembrano sempre più lunghe, i compiti sono stati svolti e dalle imposte entrano prepotenti i raggi di sole di quest’inizio di primavera. I ragazzi si sa, si stancano in fretta, hanno bisogno di muoversi , di andare in palestra, nei pub e di creare quei famigerati centri di assembramento che tanto sono stati condannati. I più piccolini non capiscono, è stato detto loro che bisogna stare in casa perché fuori c’è un virus cattivo ch può fare tanto male, a loro e ai loro cari, probabilmente non comprendono del tutto la gravità della situazione, ma come tanti piccoli soldatini eseguono l’ordine che gli è stato dato. Girando per San Giovanni Gemini e Cammarata sembra di essere in delle città fantasma, le saracinesce  abbassate, nessuno per strada, niente fila alle poste o dal medico; una realtà surreale, una cittadina vuota, triste, lugubre. Allora si è capita l’importanza di far intervenire i più indifesi, i più umili, quelli che devono imparare, ma che in realtà hanno tanto da insegnare a noi adulti: Un’iniziativa partita dai social chiede ai bambini e ai ragazzini di questi due comuni di disegnare su un foglio o un cartellone un grande e coloratissimo arcobaleno con in bella mostra la scritta: ANDRA’ TUTTO BENE! e di affiggere questo disegno fuori  dalla  porta di casa. Dunque viene dato ai più piccoli, all’innocenza dei bambini, l’arduo compito di colorare i nostri comuni, resi tristi da questa pandemia, sono loro ad essere stati incaricati di donare un pizzico di speranza  e allegria a chiunque si trovi a percorrere le vie dei paesi . Magari anche i più preoccupati, ansiosi, ipocondriaci, quelli che ormai vedono la situazione degenerare, riusciranno,guardando questi messaggi, a fare un sorriso e a capire che se stiamo uniti tutto passerà presto!

Dunque muniamoci, non solo di mascherine, guanti e buon senso, ma di colore, speranza e coraggio. Tantissimi bambini hanno aderito all’iniziativa, qualcuno ha messo sui social il suo disegno, qualcun altro in balcone o nelle porte d’entrata  e c’è ci ha esposto con orgoglio nazionale anche la bandiera dell’Italia, di quest’Italia che resta unita, da nord a sud, che adesso sta in ginocchio, che vede calare la sua economia a picco e vede piangere i suoi figli per questo flagello, ma è un’Italia che non abbassa la testa, che guarda in alto, verso la ripresa, verso la guarigione. A quell’Italia che ci rende patriottici e orgogliosi, di una bellezza disarmante, ricca di arte, cultura, ma anche sole, raccolti e campi sterminati. Ai bambini sangiovannesi e cammaratesi dunque, viene dato il compito di essere ambasciatori di buon umore, di solidarietà,altruismo e buon augurio. Ai bambini che ci chiedono, a loro modo e con i loro piccoli mezzi, di essere guerrieri, lottatori, di essere caparbi. Ed è a colpi di ANDRA’ TUTTO BENE che conducono la loro lotta. E davvero andrà tutto bene, questo virus andrà via e noi potremo scendere in strada, ad abbracciarci come tra fratelli e sarà bellissimo, perché tutto ciò che ci era stato tolto, ci verrà ridato e non daremo mai più nulla per scontato delle nostre giornate e delle nostre vite. Perché il coronavirus ci lascerà tutti quanti provati, ma avremo tutti quanti la voglia e la forza di rinascere. Perché alla fine … ANDRA’ TUTTO BENE!COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA