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Licata, bambina violentata dal suo insegnante di lingua araba

Di Gaetano Ravanà |

I genitori la mandano a studiare da un insegnante, loro amico e connazionale, e ben presto le lezioni private di lingua araba, e per imparare il Corano, avrebbero lasciato spazio a ripetuti abusi sessuali. Il presunto orco è un trentenne, la vittima una bambina di soli 9 anni. Entrambi sono migranti dell’Africa subsahariana, da alcuni anni domiciliati a Licata.

La vicenda è venuta a galla anche grazie ad una ragazzina licatese, che ha raccolto le confidenze dell’amichetta, e poi ne ha parlato in famiglia. Informati dell’accaduto i genitori della vittima, tutti insieme hanno denunciato i fatti alla Procura della Repubblica. Il trentenne, verosimilmente, dopo aver capito che per lui si era messa male, ha fatto perdere le tracce. Adesso è ricercato in tutto il territorio nazionale.

I fatti contestati risalgono ai mesi di gennaio e febbraio di quest’anno. Il pubblico ministero Gloria Andreoli, titolare del fascicolo d’inchiesta, nei giorni scorsi, ha scritto al Gip del Tribunale di Agrigento, con la richiesta di procedere all’incidente probatorio delle due piccole, con le modalità ritenute più opportune al fine di garantire le esigenze di tutela delle minori, e con l’integrale registrazione audiovisiva delle dichiarazioni testimoniali delle stesse, e relativa trascrizione, così da potere “cristallizzare” le prove a carico del presunto pedofilo. Il trentenne è ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata su minore. E’ difeso dall’avvocato Salvatore Bruccoleri. 

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