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Chiuso centro massaggi cinese si prostituivano anche ventenni

Chiuso centro massaggi cinese si prostituivano anche ventenni

Arrestati due cinesi per sfruttamento della prostituzione. Per ogni prestazione extra - il costo del solo massaggio era di 50 € - la tariffa era di 30-40 €. Il fenomeno delle “case chiuse” celate dietro falsi centri benessere

Di Redazione |

RIPOSTO – Sono ormai le le nuove case chiuse. Stiamo parlando dei centri massagi cinesi che proliferano in tutti i centri urbani ma che – lo sanno tutti – non offrono solo massaggi orientali, ma anche prestazioni sessuali diventando quindi delle vere e proprie case a luci rosse dove si esercita il mestiere più antico del mondo: la prostituzione. I carabinieri di Sant’Alfia hanno appena chiuso uno di questi centri a Riposto (Catania). I miltari hanno accertato che ai clienti del centro massaggi cinese “Hua Du” di Riposto (Catania) sarebbero stati offerti anche i “servizi” di una ragazza di 23 anni, anch’essa cinese, che era la “massaggiatrice” più richiesta dagli avventori. Per ogni prestazione extra – il costo del solo massaggio era di 50 euro – la tariffa era di 30-40 euro. Per questo motivo, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione in concorso, sono stati arrestati dai carabinieri di Sant’alfio i due proprietari, entrambi cinesi, il 34enne Fengmin Lin e la 31enne Youxiang Hua. Il locale è stato sequestrato. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Catania Piazza Lanza. Quello dei centri massaggi cinesi – dietro ai quali spesso si nasconde quindi anche il racket delle prostituzione – è diventato un vero e proprio fenomeno: non esiste un censimento di queste “botteghe” – tante volte celate dietro giganteschi pannelli con immagini di relax e benessere – ma ogni mese ne viene chiuso qualcuno, a dimostrazione che il loro numero sta crescendo in continuazione.

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