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Il caffé espresso punta il riconoscimento Unesco

Di Redazione |

ROMA. Il Consorzio del Caffè Espresso Italiano Tradizionale ha fatto domanda di candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. E proprio a sostegno della sua candidatura ha previsto un tour nei locali storici delle principali città, per insegnare come si prepara il vero caffè espresso italiano e per trasformare ogni barista in un ambasciatore del gusto. Qualità e tradizione che vengono avvalorate anche dalla nascita del Primo Disciplinare del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, sviluppato insieme al Comitato Italiano del Caffè, per ottenere il vero espresso nei bar o nelle caffetterie.

L’obiettivo del Consorzio è Tutelare e ufficializzare il vero Espresso italiano e proteggere la cultura e la tradizione dell’Italia, terzo Paese al mondo dopo Germania e Belgio, per volumi di esportazione di caffè in tutte le sue forme .Per questo, il Consorzio nei giorni scorsi ha scritto anche alla ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, invitandola a valorizzare e promuovere la richiesta di candidatura nelle sedi opportune, accelerandone l’iter così come fatto dal governo di Ankara nel 2013 con il caffè turco. 

«Si tratta di un’operazione identitaria e di promozione di un’eccellenza famosa in tutto il mondo – sottolinea il presidente del Consorzio, Giorgio Caballini di Sassoferrato – gli italiani hanno inventato sia il caffè espresso che la macchina che si trova in tutti i bar. Attorno al chicco di caffè è nata un’occasione di lavoro per tante persone».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA