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Mafia dei pascoli, firmato protocollo legalità

Di Carmela Marino |

PALERMO – Un protocollo di Legalità per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose nel settore agro silvo pastorale è stato firmato in Prefettura, a Palermo. Erano presenti il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, l’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, i nove prefetti dell’Isola, il presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando, e i rappresentanti dell’Ente Sviluppo Agricolo, dell’Ente Parco delle Madonie, dell’Ente Parco dell’Etna e dell’Ente Parco dei Monti Sicani.

Il documento, si legge in una nota della Prefettura di Palermo, risponde all’esigenza di estendere i positivi effetti del Protocollo stipulato lo scorso anno tra la Prefettura di Messina, la Regione Parco dei Nebrodi e gli altri soggetti firmatari, realizzando – mediante un nuovo apposito accordo pattizio tra le Pubbliche Amministrazioni interessate – un’incisiva strategia di prevenzione e tutela avanzata nel settore agro silvo pastorale dai tentativi di ingerenza della criminalità organizzata, prevedendosi l’obbligo di acquisire informativa antimafia per tutte le concessioni di terreni demaniali per uso pascolo, nonchè per l’erogazione dei contribuii correlati, con impegno degli Enti proprietari a promuovere procedure di evidenza pubblica al fine di garantire l’ampia partecipazione degli operatori economici. E’ stato previsto l’obbligo di acquisire le informative antimafia per tutte le concessioni di terreni demaniali per uso pascolo, nonchè l’erogazione dei contributi correlati con l’impegno degli enti a promuovere procedure di evidenza pubblica, al fine di un’ampia partecipazione degli imprenditori agricoli. 

«Nella gestione delle cessioni demaniali abbiamo riscontrato anomalie e irregolarità pesantissime. C’è un business sul quale abbiamo attivato un rigido monitoraggio». A dirlo è stato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. «Molte concessioni – ha spiegato il governatore – sono state acquisite dal sistema mafioso attraverso meccanismi apparentemente legali come quello dell’usucapione, con una serie di passaggi sospetti. Con forze dell’ordine e comuni stiamo portando avanti un lavoro molto efficace sulla gestione del demanio, ma anche delle spiagge ed è emersa una situazione di irregolarità profonda. I problemi che abbiamo avuto sui Nebrodi e da cui è scaturito l’attentato al presidente del Parco Antoci – ha concluso Crocetta – non sono derivati dall’applicazione del protocollo di legalità, già attivato nel messinese, ma dal fatto che quei pastori mafiosi erano stati cacciati dai pascoli».

«E’ un passo fondamentale per la lotta alla mafia», – ha detto il presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, che ha partecipato in Prefettura alla firma del protocollo. Stiamo lavorando – ha aggiunto Antoci – perchè il protocollo si applichi anche nelle altre regioni. Questo non è un problema solo della Sicilia».

«Con la firma di questo protocollo per eliminare la mafia dai pascoli, gli uffici regionali potranno accreditarsi per ottenere le password di accesso al Siceant – sistema informatico certificazione antimafia – ed effettuare i controlli anche al di sotto della soglia 150 mila euro, fissata dalla normativa in vigore. Questo permetterà di aumentare l’efficacia dei controlli, uniformando in tutto il territorio regionale le procedure già attivate con successo nell’area dei Nebrodi». Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici..COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA