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«Mio fratello è stato uccisoe il suo corpo nascosto»

«Mio fratello è stato ucciso e il suo corpo nascosto»

Parla uno dei congiunti di Angelo Angemi, 62 enne nato ad Avola ma cresciuto a Catania, scomparso il 3 gennaio scorso. Da allora di lui non si hanno più notizie. E il fratello ha una certezza

Di Agnese Virgillito |

CATANIA – «Dopo tutti questi mesi, è impossibile che mio fratello sia vivo! Qualcuno lo ha ucciso! E’ malato; non è immaginabile che si sia allontanato da solo da Catania. Angelo non c’è più, ed ha diritto ad una degna sepoltura». Per il fratello Michele, se prima era un sospetto, oggi è una certezza. Sono trascorsi quattro mesi di silenzio dall’ultima volta che qualcuno ha visto Angelo Angemi: sessantaduenne nato ad Avola ma cresciuto nel capoluogo etneo, pensionato (ex portiere in una clinica privata), affetto da gravi patologie (morbo di Parkinson e colpito da un ictus) che ne compromettono l’efficienza. Non è sposato né ha figli, al mondo ha cinque fratelli e due sorelle, oltre ad alcuni nipoti, che vivono fra Catania ed Ivrea.  

Michele, fratello di Angelo Angemi, lo scorso 3 gennaio ha sporto denuncia ai carabinieri alla luce del prolungato e misterioso silenzio del sessantaduenne ed anche perché ha trovato strano il fatto che l’uomo non avesse portato con sé documenti, cellulare e soldi. L’ultima volta era stato visto lo scorso 15 novembre dal fratello Salvatore, cinquantasettenne originario anch’egli di Catania e dal 20 novembre residente ad Ivrea. Salvatore risulta iscritto nel registro degli indagati dalla Procura etnea per abbandono di incapace (l’ictus impedisce allo scomparso di deambulare e parlare con efficienza), nonché per truffa aggravata, poiché sembrerebbe che lo stesso abbia continuato ad incassare la pensione d’invalidità di Angelo negli ultimi mesi.  

«Fra l’altro – a parlare è Michele Angemi – ora l’appartamento in cui vivevano Salvatore e Angelo è abitato da altre persone. Mi chiedo se tutti i rilievi sono stati eseguiti correttamente dalle Forze dell’Ordine. Mi domando, poi, se la macchina sulla quale ha viaggiato mio fratello Salvatore per Ivrea sia mai stata sequestrata ed analizzata. Insomma ho molti dubbi, ma spero sempre che la verità venga fuori».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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