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Palermo, si è costituito il presunto assassino

Palermo, si è costituito il presunto assassino del giovane ucciso in discoteca: ha 17 anni

Svolta nelle indagini sulla morte di Aldo Naro ► Folla ai funerali

Di Franco Nicastro |

PALERMO – Quando ha capito di essere ormai braccato ha cominciato a girovagare per la città. E alla fine ha preso la strada del carcere minorile di Malaspina. «Sono venuto a costituirmi. Sono io quello che cercate». Poche parole che hanno chiuso il caso di Aldo Naro, il medico di 25 anni appena laureato, ucciso con un calcio alla testa davanti a centinaia di persone durante una festa di carnevale in una sala della discoteca Goa di Palermo. Il presunto assassino, a lungo interrogato da un magistrato della Procura per i minori, è un ragazzo di 17 anni: l’elemento più focoso di un branco del quartiere Zen che venerdì notte si è “imbucato” nel locale.

In quel momento al Goa c’erano almeno 600 persone che partecipavano a diverse feste in maschera. Un centinaio quelle che con Naro si erano ritrovate in un privé. Si scherzava, si beveva, si ballava. Naro festeggiava tra l’altro la laurea in medicina conseguita con la lode e l’ammissione alla specializzazione in cardiologia. «Voleva salvare tante vite umane, era innamorato della vita» ha detto il vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto, durante i funerali del giovane nella chiesa madre di San Cataldo nella quale si sono ritrovate nel pomeriggio migliaia di persone, i familiari e una folla di amici. 

Proprio mentre l’affetto e il dolore di San Cataldo salutavano Aldo Naro, il suo presunto assassino usciva allo scoperto, incastrato da centinaia di testimonianze sui momenti fatali di quella notte in discoteca. Il gruppo dello Zen, un quartiere diventato l’emblema di una condizione sociale dominata dal degrado e da una diffusa criminalità legata allo spaccio di droga, si era presentato in discoteca ed era riuscito a superare ogni controllo malgrado non fosse invitato ad alcuna festa. I giovani hanno prima fatto un giro tra le sale e poi si sono “imbucati” in quella dove si trovavano Aldo e i suoi amici.

All’improvviso qualcuno si è accorto che era scomparso un cappello da cow boy. Il sospetto si è indirizzato verso i ragazzi dello Zen sospinti fuori dalla sala. Nelle fasi concitate dello scontro fatto di scambio di colpi e spintoni, Aldo Naro è finito per terra. Ma non è riuscito a rialzarsi perché uno dei ragazzi del branco lo ha colpito con un calcio alla nuca. Tanto violento da provocare un’emorragia cerebrale e poco dopo la morte.

Si può spegnere così la vita di un giovane pieno di sogni e di speranze? La risposta del vescovo Russotto non trova motivazioni diverse da questa: «I tempi che viviamo sono violenti, malvagi. Sembra proprio che la malvagità abbia preso il sopravvento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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