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Riso rosso, un’alleato per la salute?

Viene usato in molte diete per ridurre i livelli di colesterolo e contenerne i rischi di malattie cardiovascolari

Di Redazione |

Per ridurre i livelli di colesterolo e contenerne i rischi di aterosclerosi e malattie cardiovascolari, si è diffusa oramai da parecchi anni la prassi di inserire nella propria dieta alimentare il riso rosso fermentato. Una sorta di moda del gusto, per ricercare il benessere del corpo.

Ma andiamo per ordine. Il riso rosso è una varietà orientale, per lo più integrale, che viene oggi diffusamente coltivata anche in Italia. È ricco di sali minerali, proteine vegetali, carboidrati, fosforo e fibre, quest’ultime particolarmente indicate il controllo del colesterolo. È un alimento dunque salubre, di facile metabolismo con inoltre proprietà antiossidanti.

Il riso rosso fermentato, però, è un’altra cosa. È ricavato non dal riso rosso ma da quello comune, e al seguito di un procedimento chimico di fermentazione, che avrebbe appunto la proprietà specifica di tenere a bada il colesterolo nel sangue. Il principio attivo sarebbe la “monacolina K”, una molecola che presenta una struttura chimica molto simile a quella di un farmaco , la lovastatina (una statina).

Non mancano i riscontri scientifici che ne comprovano l’efficacia. La stessa Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare ha riconosciuto che “non il riso rosso fermentato in sé ma la monacolina K” determina gli effetti desiderati sul colesterolo, “a condizione di un consumo quotidiano di 10 milligrammi” della stessa.

Ma prima di procedere a un frequente consumo, è sempre opportuno chiedere consiglio al medico, che sicuramente saprà guidare verso un regime alimentare quanto più corretto e consono con le esigenze personali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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