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Sicilia: Taobuk, ‘La metamorfosi di Europa’, a giugno la seconda Conferenza di Messina (3)

Di Redazione |

(Adnkronos) – Come dichiara in una nota il Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea: “Le sinergie, con un evento culturale molto atteso e di grande prestigio per il nostro territorio, sono aumentate, dopo il successo dello scorso anno anche nell’edizione 2021. Il Taobuk Festival ha organizzato momenti di riflessione molto importanti a livello internazionale a cui il nostro Ateneo saprà dare il contributo. A questo si aggiunge la possibilità di tirocinio o presenza dei nostri studenti alle iniziative del Festival. Un’opportunità per entrare in contatto con Premi Nobel e grandi scrittori, oltre che grandi artisti che saranno nel nostro territorio. Crediamo molto nell’apporto che tutta la Comunità Accademica è in grado di dare e di ricevere da eventi così significativi. E l’edizione 2021, caratterizzata dallo sforzo organizzativo notevole per adeguarsi alle misure anti Covid 19, ci permetterà di cementare un rapporto che riteniamo qualificato e qualificante. È importante che in questo momento così difficile per l’emergenza pandemica, sul piano culturale e sociale, ci sia sul nostro territorio un evento di così alto livello. Per questo siamo contenti di esserci con il massimo dell’impegno e della passione”. Lo conferma Giovanni Moschella, prorettore dell’Università degli Studi di Messina: “L’Università ha risposto in maniera efficace alla sfida della pandemia in un percorso dove lo scenario politico e istituzionale ha subìto una metamorfosi. L’esperienza ci ha permesso di scoprire nuove metodologie di condivisione dei contenuti”.

Alla Conference di giugno sono attese 30 personalità di spicco: giornalisti, sociologi, analisti, storici e politologi, ma anche importanti autori europei, in un melting di voci chiamate a prefigurare l’uscita dalla pandemia e riprogettare il “contratto” fra le istituzioni e i cittadini europei. Fra i protagonisti della Conferenza ci sarà anche l’autore e poeta spagnolo Manuel Vilas, a Taobuk anche per la presentazione della nuova raccolta di versi “Amor”, in uscita per Guanda il 6 maggio. La finalità della Conferenza è costruire un Manifesto di priorità e proposte operative, risposte e “buone pratiche”, capaci non solo di rilanciare gli obiettivi e le sfide dei tempi, ma anche di sostenerle “dal basso”, attraverso strategie di coinvolgimento e sensibilizzazione dei cittadini. Per “fare” gli europei, mentre si prova a “rifare” l’Europa: Lo conferma l’editorialista britannico Bill Emmott, fra i Chairs dell’evento, che dichiara: «La pandemia ha messo in luce i punti di forza sociali e scientifici degli Stati europei così come dell’Unione Europea, ma anche le numerose fragilità sul piano economico e dell’efficacia decisionale. Contiamo di produrre analisi e proposte di grande impatto, per contribuire alla costruzione di un’Europa migliore». Aggiunge lo storico Luciano Canfora: «La crisi che ha investito in modo particolare l’Unione europea ha avuto e ha tuttora aspetti drammatici, ma non si può negare che abbia anche avuto un effetto radicalmente innovativo: i cosiddetti parametri di Maastricht sono stati sospesi e, a quanto pare, a tempo indeterminato.

Su questo delicato problema sono state manifestate opinioni contrastanti: per un verso il commissario Gentiloni propugna una lunga sospensione, per l’altro verso il suo vice Dombrovskis sollecita incautamente un ripristino entro il 2022 degli iniqui e strangolatori parametri. Si è aperta dunque una fase di combattimento per trasformare la struttura oppressiva dell’Unione in qualcosa di molto diverso e, sperabilmente, di autenticamente solidale». Per Stefania Giannini, Vice Direttore Generale Unesco per il settore educazione: «Il Covid ha inciso profondamente nella sfera dell’educazione e della cultura. Unesco lancerà a breve un rapporto dove si parlerà di una situazione senza precedenti che ci obbliga a ripensare, discernere, decidere. Abbiamo l’opportunità di rigenerare la nostra società. Abbiamo scoperto e riscoperto l’importanza della scuola come luogo dove si impara e si condivide. L’Europa deve anche guardare al Sud del Mediterraneo e deve stabilire un nuovo rapporto che non sia solo di assistenza, ma di formazione inclusiva”. “Per uscire dalla sua crisi che è mancanza di visione e, spesso, sterile retorica, l’Europa deve recuperare le sue radici, che sono nella ragione – politica, economica – e nei valori, nelle identità, nelle passioni – osserva Francesco Grillo, Direttore del think tank Vision – Abbiamo bisogno di coraggio, entusiasmo e intelligenza per uscire da una crisi che mette a rischio la stessa sopravvivenza di quello che Ursula Von der Leyen definisce il nostro “stile di vita””.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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