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Niscemi, la primavera di speranza nasce in una parete dell’ospedale

Di Redazione |

NISCEMI (CALTANISSETTA) – Tempo di pandemia, solidarietà e sostegno al prossimo. C’è chi è sceso in campo con la solidarietà, chi sostenendo le famiglie ma c’è anche chi ha messo a disposizione la propria arte per rendere le giornate meno pesanti a chi si reca in ospedale. È il caso di Cettina Callari che nel presidio ospedaliero “Suor Cecilia Basarocco” ha realizzato negli ultimi giorni un trompe l’oeil, cioè un murales nel bel mezzo della scala del presidio ospedaliero. Un grande sole sopra il mare ed un chiaro messaggio: “Nessuna notte è così lunga e buia da impedire all’alba di sorgere”. Le parole di Paulo Coelho affiancano quelle della speranza: “Ritorneremo a volare…andrà tutto bene”. Un motto in questo periodo di pandemia, una speranza per chi si ritrova a vivere tra le corsie ospedaliere vuoi per lavoro, vuoi perché qui deve rimanere per essere curato. «Un invito a non avere paura – dice l’artista niscemese che per anni ha vissuto in Svizzera – un messaggio di speranza per chi si trova a salire o scendere le scale dell’ospedale».

Chi in questi giorni si reca in ospedale vive la preoccupazione di un contagio (anche se l’ospedale di Niscemi non è un centro Covid-19), porta con sé delle preoccupazioni per i propri cari che si ritrovano ospiti di una struttura ospedaliera. Tanti pensieri per la testa e l’idea della Callari è quella di far vivere, attraverso le parole, un momento di spensieratezza. Un messaggio anche per i tanti dipendenti che si ritrovano a trascorrere diverse ore al lavoro. Una finestra sulla speranza ospedaliera perché «il sole ci sarà per sempre».

All’inizio di questa pandemia l’artista ha realizzato e donato all’ospedale un grande striscione con un enorme arcobaleno e due grandi mani che lo racchiudano con su scritto: “Andrà tutto bene”. Ora una nuova donazione per il presidio ospedaliero. Il muralese di Cettina Callari è stata condivisa dal manager Alessandro Caltagirone e dal direttore sanitario del presidio di Niscemi, Alfonso Cirrone Cipolla. «Un messaggio di rinascita – dice il direttore sanitario – in un momento storico in cui cambierà anche il concetto di sanità pubblica. In futuro non ci sarà solo il paziente al centro delle attenzioni, ma l’intera comunità che in questo particolare momento sta soffrendo. Una primavera dopo la tempesta, un rinvigorire il nostro affetto alle persone fragili, agli anziani che stanno soffrendo per questa pandemia». Cettina Callari il primo murales lo ha firmato e nelle prossime settimane ne potrebbe realizzare tanti altri per il presidio ospedaliero di Niscemi affinché la struttura venga trasformata in un luogo non solo di cura delle patologie, ma anche dell’anima. I colori, le immagini, i messaggi possono rinvigorire chi in un momento di smarrimento può iniziare a pensare il maniera positiva perché «ricominceremo a volare».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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