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Catania, esplode il problema casa: famiglie e striscioni al B&b

Di Carmen Greco |

La “paura”, nemmeno malcelata, è quella che intransigenza e rifiuti di soluzioni alternative, tanto per usare degli eufemismi, possano avere la meglio su graduatorie e diritti.

«Viviamo da 18 mesi in un B&b e siamo stanchi – dice Eleonora D’Arrigo, “portavoce” dei manifestanti di via Juvara (dove si trova il B&b ndr) -, al Comune ci avevano promesso una sistemazione diversa, una casa popolare, ma non è successo nulla e il mio nome è pure scomparso improvvisamente dalla graduatoria, com’è possibile?».

Queste tre famiglie sono ospitate nel B&b «Le Coccole» di via Juvara per motivi diversi, la famiglia D’Arrigo per la casa di San Leone inagibile dopo un nubifragio due anni fa, la famiglia Giustolisi sfrattata dal padrone della casa in zona Cappuccini, la famiglia Scammacca, rimasta fuori dalla casa di Librino per il crollo del soffitto. Il Comune paga il soggiorno delle tre famiglie in B&b, ma la convivenza – dopo due natale e due capodanno trascorsi nella struttura ricettiva – è diventata difficile per le reciproche esigenze, quelle dell’albergatore e quelle degli ospiti che hanno anche, complessivamente, 5 bambini.

Il problema è che il Comune non ha immobili da assegnare, almeno per il momento, e il “bubbone” casa è ormai scoppiato in tutta la sua drammaticità. L’assessore chiamato in causa, Fortunato Parisi, non nasconde il problema: «Alloggi pronti non ce n’è – conferma – i prossimi 94/96 nuovi alloggi non saranno disponibili prima dell’inizio del 2019, stiamo cercando di accelerare la consegna alla fine del 2018, al momento la soluzione per queste famiglie sarebbe il buono casa di 250 euro, ma serve un regolare contratto d’affitto per accedervi».

Ieri mattina Parisi ha incontrato i componenti di queste tre per le quali verrà verificata la questione della “scomparsa” dalla graduatoria. «Nel frattempo – ha aggiunto l’assessore – l’unica cosa che possiamo fare è cercare per loro un altro B&b dove ospitarle, più di questo…».

Parole che, però, non devono essere state convincenti se è vero che, ieri pomeriggio, è scoppiata la protesta plateale. «Non ci vogliono dare i mini appartamenti che sono a Librino! – urla Eleonora D’Arrigo – ci hanno detto che l’Iacp non vuole ristrutturarli e che il Comune non ne ha la disponibilità. Ma noi ci siamo offerti di ristrutturarli a spese nostre, sempre meglio che vivere nel B&b». «La signora – ha chiarito l’assessore si riferisce alle due torri di Librino ed è vero che il Comune non ne ha ancora la disponibilità. Questo non dipende da noi, stiamo trattando la questione con l’Iacp ma i tempi sono lunghi, l’Iacp è commissariato».

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