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L'APPELLO

Catania, professionisti Covid: «Non disperdere risorse, prorogare i contratti»

I lavoratori non sanno quale sarà il loro futuro dopo il 28 febbraio.

Di Laura Distefano |

Tiene banco nelle ultime ore il dibattito (politico) sul futuro dei precari covid. Martedì, 28 febbraio, scadono i contratti – già in proroga – di molti lavoratori. Che si ritrovano a non sapere quale sarà la loro vita occupazionale dal prossimo primo marzo. Un punto interrogativo che merita una risposta. “Ci rivolgiamo alle istituzioni regionali e nazionali per sottolineare l’importanza di rinnovare i contratti dei lavoratori del settore amministrativo e tecnico che si sono impegnati nell’emergenza Covid-19 durante questi 24 mesi”, dicono a LaSicilia.it Mario Grasso e Andrea Chiovo, portavoce del coordinamento provinciale professionisti Covid di Catania.

“Ruolo fondamentale durante la pandemia”

“Questi lavoratori – insistono – hanno svolto un ruolo fondamentale nel garantire i servizi essenziali durante la pandemia e si sono dedicati con grande impegno e sacrificio alla loro attività, spesso a rischio della propria salute. La pandemia – aggiungono – ha messo in evidenza l’importanza di questi lavoratori, che hanno garantito il funzionamento dei servizi amministrativi e tecnici del servizio sanitario regionale”.

Perché sprecare risorse umane già formate? Si chiedono Grasso e Chiovo. Da parte dei due professionisti non c’è alcuna pretesa o privilegio, ma il riconoscimento di un lavoro svolto con abnegazione. “Scongiurato  il pericolo causato dalla pandemia da Covid-19, diventa ancor più importante riconoscere il valore di questi lavoratori e assicurare loro la continuità del lavoro, per non incorrere nell’errore di disperdere queste professionalità, fondamentali non solo per l’azione di contrasto alla diffusione del virus, ma anche – commentano – per garantire i servizi essenziali poiché, molte delle attività svolte da questi lavoratori sono state al di fuori delle loro normali responsabilità lavorative, richiedendo una grande flessibilità e adattabilità da parte loro, svolgendo anche mansioni relative ai servizi ordinari, garantendo e migliorando la qualità degli stessi”.

“No a scelte contraddittorie”

No alle polemiche sterili, Grasso e Chiovo mettono sul tavolo percorsi e proposte. Ma prima di tutto ricordano quanto disposto da Regione e Governo. “Alla luce della nota assesoriale del 29 dicembre 2022 la quale prevede l’impiego dei lavoratori assunti nel periodo emergenziale anche per le attività ordinarie e inoltre, approvato il Decreto Mille proroghe contenente l’emendamento che prevede un percorso di stabilizzazione per questo personale, apparirebbe contraddittoria la scelta di non rinnovare i contratti in scadenza dei professionisti coinvolti”, affermano.

L’appello a Roma e Palermo

Da questa premessa lanciano un appello parallelo a Roma e Palermo: “Chiediamo la proroga dei contratti in scadenza al 28 febbraio 2023, di tutte le categorie professionali coinvolte fino ad oggi nella lotta al virus e nello svolgimento delle attività ordinarie, al fine di garantire i servizi essenziali di assistenza e di erogazione del servizio sanitario regionale”. Infine parlando direttamente ai vertici delle Asp siciliane che hanno in mano – in concreto – il loro futuro. “Chiediamo – concludono Grasso e Chiovo – direttive unitarie ai Commissari Straordinari delle Aziende Sanitarie, finalizzate ad evitare licenziamenti dei lavoratori precari; Appare assurdo e paradossale che molti decidano di licenziare, nonostante la Direttiva Assessoriale, lavoratori precari e bandire contestualmente i concorsi per l’assunzione dei profili professionali licenziati”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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