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Ciccio, il supereoe che costruisce sogni e abilità

Di Maria Enza Giannetto |

Ne è una prova il suo esordio narrativo, il romanzo Blackauto Giorni da star, (Europa Edizioni, dicembre 2016) che Francesco, al quarto anno del Liceo Artistico Emilio Greco di Catania, ha scritto con l’aiuto della mamma durante il travagliato periodo di ricoveri per un importante intervento chirurgico. Ne è venuto fuori un romanzo breve in cui la vita reale, con qualche incursione autobiografica, si interseca con quella fantastica di un eroe dei videogame.

Il libro è stato presentato alla Feltrinelli di Catania giovedì 9 marzo durante un incontro che si è trasformato in una vera e propria festa nella quale, parenti e amici di Francesco si sono ritrovati per celebrare il primo passo di quello che tutti considerano il viaggio verso il successo di Ciccio che sogna di «diventare famoso – dice – e di andare a vivere in un attico a New York».

Guest della presentazione catanese è stato il rapper Luka l’Elfo; inoltre, l’attore Beppe Fiorello ha inviato uno speciale video-augurio allo scrittore in erba, mentre Sergio Giuffrida si è esibito alla chitarra regalando a Francesco momenti molto emozionanti. Il romanzo è stato presentato dalla professoressa di lettere Daniela Bentivoglio, la stessa che quotidianamente, a scuola, stimola Francesco a tramutare in scrittura sentimenti, pensieri ed emozioni.

Una storia di volontà e di successi, di sogni e di abilità quella di Ciccio che, in barba a una disabilità motoria che gli impedisce di agire in totale autonomia, coltiva tutte le sue passioni, i suoi hobby e i suoi sogni. Come quello di diventare un regista proprio come il papà Alessandro (regista del film Il giudice ragazzino e, tra gli altri, della pellicola indipendente Mauro c’ha da fare girato proprio a Catania) anche se, come sottolinea la mamma Anna La Rosa, insegnante di inglese con un passato da fotoreporter: «Il sogno di Ciccio è proprio quello di diventare famosissimo e di riuscire a portare con sé tutti i suoi amici».

E per realizzare questo sogno utilizza tutte le risorse a sua disposizione.

Prendiamo il libro, ad esempio: la mamma l’ha scritto sotto sua indicazione mentre si trovava in ospedale come un vero e proprio lavoro che doveva essere realizzato ogni giorni alla stessa ora per un lasso di tempo ben preciso; lei stessa lo ha corretto e ricopiato su ordine di Ciccio durante le otto ore del suo intervento; Francesco ha poi chiesto al papà di cercare gli indirizzi delle case editrici a cui sottoporlo, mettendo in pratica una vera e propria strategia in cui ognuno era praticamente all’oscuro del ruolo degli altri, fino a che, una mattina, è arrivata a casa la lettera della casa editrice interessata a pubblicare il libro.

E di queste piccole grandi imprese la vita di Francesco è costellata. Sono le imprese di quel bambino di 5 anni e mezzo che, dopo anni di terapie e sacrifici, in un ordinario pomeriggio casalingo, d’improvviso si alzò in piedi e, per la prima volta, camminò, dicendo poi alla madre: «Ora mi siedo, camminerò di nuovo martedì prossimo». Sono le imprese quotidiane di un percorso scolastico che, tra disegni e scrittura, lo porta a esprimere il mondo meraviglioso che ha dentro. Le imprese dell’adolescente che, armato di una volontà d’acciaio, riesce ad andare sulla sua superbici e che, da grande tifoso dell’Inter, non rinuncia al calcio, anche grazie all’allenamento costruito ad hoc da mister Marcello Di Renzo.

Forza di volontà e successi. In mezzo tanti, tantissimi amici che non lasciano Francesco mai solo. Dopo la scuola, la sua casa si trasforma in un porto di mare dove, con precisione maniacale, ogni giornata è dedicata all’attività in programma. Perché Francesco, che non lascia nulla all’improvvisazione (il prossimo 1 luglio compirà 18 anni e ha già previsto come sarà la festa e persino come dovrà vestirsi la sorella) sta già lavorando con il suo amico del cuore, Carmelo Lo Faro, ai suoi prossimi libri: «Stavolta sarà una trilogia e parlerà di tre agenti segreti che salvano la Sicilia dal Male e chissà che non ne venga fuori anche un film».

Caparbietà, quindi ma soprattutto tanta devozione e sostegno da parte della famiglia, come ammette Anna: «Noi, soprattutto grazie all’aiuto dei nonni, materni e paterni, abbiamo la fortuna di poterlo supportare nelle sue tante passioni ma so bene che non tutti hanno la stessa possibilità. Per questo mi piacerebbe che i signori della politica e delle istituzioni si rendessero conto, una volta per tutte, di avere in mano un potere e che il fare o il non fare può davvero cambiare la qualità della vita delle categorie più deboli. Ho apprezzato molto l’intervento di Pif contro il governatore Crocetta perché sono sempre stata convinta che non si debba essere per forza, personalmente coinvolti in una questione per sostenerla. È tutta questione di empatia e condivisione».

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