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Spettro arancione sulla Sicilia, cosa cambia con il passaggio di colore

Di Redazione |

Alla fine della settimana la Liguria sarà la prima regione italiana di questa quarta ondata di Covid a passare in zona arancione, ma altre regioni sono in bilico per aver ormai superato e non di poco le soglie critiche sui ricoveri in area media e in Terapia intensiva. Fra queste se l'epidemia dovesse continuare ad allargarsi in questa maniera ci sarebbe anche la Sicilia. Anche oggi infatti l'Isola – secondo i dati i dati Agenas del 3 gennaio – risulta tra le 17 regioni in cui aumentano ancora i ricoveri soprattutto  di pazienti Covid con sintomi. A livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto sale al 19%. Le situazioni più critiche, e ampiamente sopra la soglia del 15%, sono: Valle d’Aosta (45%, con un balzo del +9%), Calabria (31%) e Liguria (30%). A crescere, sono anche: Abruzzo (al +15%), Campania (18%), Emilia Romagna (17%),  Friuli (24%), Lazio (17%), Lombardia (21%), Pa di Bolzano (17%),  Piemonte (23%), Puglia (11%), Sardegna (11%), Sicilia (24%), Toscana (15%), Umbria (24%), Veneto (20%). 

«Con questa tendenza di contagi la zona arancione sarà inevitabile, ma dobbiamo allungare più possibile la permanenza in zona gialla» ha detto questa mattina il governatore della Sicilia Nello Musumeci facendo intendere quanto sia concreta la possibilità di finire nella fascia con restrizioni maggiori.

Perché se il passaggio dalla zona bianca a quella gialla non ha comportato grandi variazioni nelle abitudini delle persone, il cambio di colore in arancione potrebbe invece impattare più seriamente sulla vita quotidiana. Ecco le norme che scattano con il passaggio di fascia.

In zona arancione tutte le attività rimangono aperte ma nei bar e nei ristoranti possono entrare soltanto i possessori di green pass rafforzato.

I divieti si concentrano soprattutto su chi non ha il green pass rafforzato. Ecco cosa non puà fare chi non ha il GPF.

– non può uscire dal proprio comune di residenza se non per motivi di «lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune»;

– non può accedere agli impianti di risalita delle piste da sci;

– non può accedere ai centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi;

– non può partecipare ai corsi di formazione in presenza;

– non può praticare gli sport di contatto.

Ecco tutto sintetizzato in questa infografica di L'EGO – HUB

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