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A Roma l’intitolazione di una caserma al poliziotto-partigiano ericino Pietro Lungaro

Di Redazione |

ROMA – ll 19 marzo alle ore 11 alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli e della massime autorità cittadine si svolgerà la cerimonia di intitolazione del compendio di Sant’Eusebio, sede della direzione centrale di sanità della Polizia di Stato, al vice brigadiere di Pubblica Sicurezza Pietro Ermelindo Lungaro, medaglia d’Argento al Valore Militare, nato ad Erice (Trapani).

La cerimonia rappresenta un momento importante per rendere omaggio alla figura di Pietro Lungaro che nella caserma Sant’Eusebio di Via Mamiani, nel 1940 fu assegnato ai servizi tecnici. Proprio in quel luogo, il 5 febbraio 1944 le SS tedesche, non avendolo trovato in casa, lo arrestarono all’interno della struttura, in presenza dei suoi colleghi per poi tradurlo nelle prigioni di via Tasso. Da lì il 24 marzo successivo fu condotto alle Fosse Ardeatine per esservi trucidato insieme con altri 334 martiri innocenti.

All’evento parteciperanno i familiari, i direttori centrali del dipartimento della Pubblica Sicurezza, rappresentanze degli Uffici e dei Reparti della Polizia di Stato della Capitale. Interverranno il direttore generale di Sanità Fabrizio Ciprani, il direttore dell’Ufficio e del Museo storico della Polizia di Stato Raffaele Camposano, il nipote Lindo Lungaro, in rappresentanza della famiglia. All’evento saranno presenti, altresì, i rappresentanti dell’Anpi nazionale e siciliana, il presidente dell’Anps e gli iscritti al sodalizio della sezione provinciale di Trapani, una nutrita schiera di rappresentanti dell’Anfim, rappresentanti degli uffici e delle specialità della Polizia di Stato della Capitale, il direttore del Museo Storico della Liberazione di Roma, Antonio Parisella.

La Polizia di Stato con questo evento intende riaffermare il valore e l’attualità del sacrificio dei suoi Caduti e, in particolare, del poliziotto-partigiano Pietro Ermelindo Lungaro che ha saputo battersi per la libertà e la democrazia in un momento così difficile e complesso, quale fu quello di Roma “Città Aperta”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA