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Catania, sequestrati beni per 15 mln

Catania, sequestrati beni per 15 mln a due presunti esponenti di Cosa nostra

Operazione del Ros dei Carabinieri nei confronti di Aiello e Oliva

Di Redazione |

È in corso a Catania da parte dei carabinieri del ROS e del Comando Provinciale un sequestro di beni mobili, immobili e società per un valore di circa 15 milioni di euro riconducibili ad Alfio Maria Aiello e Pasquale Oliva, ritenuti affiliati a Cosa nostra etnea. Il sequestro è stato disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania su richiesta della Dda, che ha coordinato le indagini compiute dal Sezione Anticrimine del Ros.

Il provvedimento nasce dalle indagini Iblis e Caronte, che hanno consentito negli ultimi anni, di disarticolare cosche vicine alla famiglia Santapaola – Ercolano. Aiello, condannato in primo grado dal Tribunale di Catania nell’ambito del processo Iblis a 12 anni e quattro mesi di reclusione per partecipazione ad associazione mafiosa ed intestazione fittizia di quote societarie e di immobili, condanna poi confermata in appello, è stato ultimamente arrestato nell’ambito dell’indagine Caronte perché accusato di avere intestato le quote della società Servizi autostrade del mare a terzi per evitare la confisca. Alfio Maria Aiello avrebbe agito insieme con il fratello Vincenzo Maria e Vincenzo Enrico Augusto Ercolano.

Lo stesso contesto investigativo Iblis è alla base del provvedimento eseguito nei confronti di Oliva. Le indagini, che si sono avvalse delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia (Ignazio Barbagallo, Santo La Causa, Umberto Di Fazio, Giuseppe e Paolo Mirabile), hanno consentito di accertare il suo ruolo nel clan di Ramacca. Oliva é stato condannato dalla IV sezione penale del Tribunale di Catania a 18 anni di reclusione per partecipazione ad associazione mafiosa ed estorsione aggravataCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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