Notizie Locali


SEZIONI
Catania 21°

Cronaca

«Ci sono nuove prove, riaprire l’indagine sul parà morto in caserma»

Di Redazione |

ROMA – Sono emersi «nuovi elementi di responsabilità» sulla morte di Emanuele Sceri, il parà siracusano trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa, probabilmente vittima di un atto di nonnismo: bisogna quindi riaprire le indagini. La richiesta alla Procura di Pisa arriva dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte del militare ed è stata illustrata dalla presidente Sofia Amoddio.

«La notte del 13 agosto 1999 – ha detto Amoddio – dopo una lenta agonia si spegneva Emanuele Scieri, un giovane avvocato che stava svolgendo il servizio di leva presso i parà della Caserma Gamerra di Pisa. All’epoca delle indagini, responsabilità e colpevoli rimasero ignoti, oggi, confidiamo che i nuovi elementi emersi, possano finalmente garantire giustizia. Lo dobbiamo alla famiglia di Scieri, al buon nome delle nostre forze armate e allo Stato». 

Le testimonianze dei militari sentiti (circa 70 le audizioni), rileva Amoddio, «hanno acclarato che nella Gamerra avvenivano gravi atti di violenza non riconducibili a semplice goliardia; che i controlli in caserma erano blandi, perfino dopo il contrappello, tanto che diversi paracadutisti si permettevano di uscire scavalcando il muro di cinta; che la zona dove è stato ritrovato il cadavere di Emanuele Scieri era isolata ma presidiata dagli anziani che la utilizzavano come spazio di rifugio e di svago: uno spazio totalmente esente da regole e controlli, noto e tollerato dai comandanti».

«Riteniamo – conclude – che l’indagine svolta dalla Commissione abbia dato nuova luce e nuovi elementi non solo sul clima generale che regnava nella caserma Gamerra all’epoca dei fatti, ma anche, molto più in dettaglio, sulla natura delle pratiche, sul tipo di relazioni che venivano a stabilirsi fra anziani e reclute, sul ruolo dei caporali e sull’atteggiamento, sulla mentalità, sulle risposte date dai comandanti a livello di corpo e di brigata. Più in generale, l’approccio della Commissione è andato oltre la categoria del nonnismo, con l’obiettivo di qualificare la disciplina all’interno della Folgore e della caserma Gamerra, nella convinzione che proprio nelle falle e nelle distorsioni di questo sistema disciplinare si rintracciano elementi di responsabilità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati