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La Palermo dei Rom nei dedali di Ballarò, il tarlo-miseria e la morte del clochard…

Di Redazione |

PALERMO – Si muovono tra piazza del Carmine e via Case Nuove uscendo dai vicoletti della Madonna Chiarandà del Romito, nel dedalo del mercato di Ballarò, bello colorato e infernale, tra montagne di cavolfiori e urla di pescivendoli che promuovono le sarde fresche. Sono i Rom del mercato che vivono nel centro città e non nel villaggio della Favorita dove per anni ha vissuto il grosso nucleo palermitano dei nomadi. Da questi vicoli partiva il sedicenne accusato dell’omicidio di Aid Abdellah, il francese noto come “Aldo” (e i cui funerali si terranno sabato mattina) che aveva scelto di vivere per strada sotto ai portici di di piazzale Ungheria, per andare nella zona dei negozi più «in».   

Il ragazzo era spesso accompagnato da cuginetti o fratellini, e nelle vie dello shopping chiedeva l’elemosina o rivolto a qualche avventore di bar un gelato. Anche domenica scorsa quando, dice l’accusa, ha colpito il clochard che forse già conosceva per rubargli una manciata di euro o per un banale litigio, era andato nelle strade illuminate del centro.

Nel vicolo dove abita il sedicenne ci sono quattro bimbi di pochi anni che si rincorrono giocando. Le case sono puntellate perché alcune sono pericolanti. Lì vivono aiutandosi o sopportandosi palermitani, bengalesi, molti africani e anche i Rom. Davanti la casa dell’indagato c’è un gruppone di nomadi. Gli adulti maschi con il cappello nero in testa e le pance grosse, le donne con le gonne lunghe e i ragazzi con i jeans strappati. Discutono sul da farsi dopo aver saputo che i figlio di una di loro è nel «carcere» per minori. «Non vogliamo parlare – dice una donna – Non abbiamo niente da dire». «Veniamo dalla Romania – sussurra poi un uomo baffuto – il ragazzo arrestato è mio nipote. Non ha mai fatto nulla di male. Non sappiamo ancora cosa sia avvenuto».

Questi nomadi vivono alla giornata. Le donne chiedono l’elemosina o cercano per strada vecchie suppellettili o vecchi abiti da vendere la mattina nella zona di Ballarò diventata ormai un perenne mercatino delle pulci. Mestiere reso ancora più difficile dalla raccolta differenziata che ha eliminato i cassonetti in buona parte della città. Ballarò ha il cuore grande. A parte qualche violento episodio d’intolleranza è il cuore dell’integrazione a Palermo. E il mercato alimentare molto economico consente a tutti di non morire di fame.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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