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Maniaci, vizio a notifica udienzaA rischio divieto dimora

Maniaci, vizio a notifica udienza A rischio divieto dimora

Il tribunale del Riesame, a cui i legali del giornalista avevano chiesto la recova del provvedimento, ha commesso un errore nella notifica dell'udienza in cui si sarebbe dovuta discutere la misura

Di Redazione |

PALERMO – Rischia di essere dichiarata inefficace la misura cautelare disposta per il giornalista Pino Maniaci, sotto inchiesta per estorsione. Il tribunale del Riesame, a cui i legali di Maniaci avevano chiesto la revoca del provvedimento, che impone al cronista il divieto di dimora nelle province di Palermo e Trapani, ha commesso un errore nella notifica dell’udienza, fissata per ieri, in cui si sarebbe dovuta discutere la misura.  La notifica è nulla. E gli avvocati di Maniaci, Bartolo Parrino e Antonio Ingroia, che avrebbero potuto «sanare» il vizio presentandosi in udienza, hanno preferito eccepire la nullità. Con la conseguenza che ai giudici a questo punto non resta che dichiarare l’inefficacia del divieto di dimora.

 La legge infatti prevede perentoriamente che il Riesame decida sulle istanze dei difensori entro dieci giorni dal deposito della richiesta, richiesta presentata in questo caso il 16 maggio. Dalla notifica della fissazione dell’udienza alla celebrazione dell’udienza stessa devono passare tre giorni che in questo caso decorrono da oggi. Dunque il collegio non potrebbe stabilire una nuova udienza prima del 27 maggio, quando i dieci giorni fissati a pena della decadenza della misura saranno ormai scaduti.

 I legali di Maniaci, dunque, che avevano ribadito l’innocenza del loro assistito durante una conferenza stampa in cui avevano denunciato l’esistenza di un complotto ai danni del loro assistito, hanno preferito la strada del vizio di forma a quella della difesa nel merito.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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