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Marzamemi, la denuncia di Lamin: «Io picchiato perché nero»

Il ragazzo stava rientrando a casa dopo il lavoro quando è stato aggredito da cinque persone. Indagano i carabinieri

Di Redazione |

«Prima hanno cominciato a insultarmi dall’automobile. Poi mi hanno inseguito e hanno iniziato a picchiarmi tutto per il colore della mia pelle».

E' il racconto di Lamin Ceesay, 21 anni, originario del Gambia, dopo quanto accaduto ieri mentre tornava a casa a Pachino, nel Siracusano. Era bordo del suo motorino di rientro dal lavoro, nella gelateria Don Peppinu di Marzamemi, quando in pochi minuti ha subito un brutale pestaggio. 

In cinque lo hanno circondato: insulti, parolacce, calci e pugni. Gli hanno strappato il casco e lo hanno picchiato anche con quello provocandogli una ferita alla testa e rompendogli anche gli occhiali ed un powerbank. Preferisce non ricordare le frasi e gli insulti che gli hanno rivolto: «Ancora adesso non capisco, sinceramente, cosa sia successo. Alcune persone guardavano, poi quando mi hanno visto insanguinato hanno urlato nei confronti dei miei aggressori che sono fuggiti via. Mi sono difeso». 

Lamin ha presentato una denuncia ai carabinieri. Non è il primo pestaggio che avviene a Pachino. Anche un altro suo amico conferma di essere stato vittima di insulti per il colore della pelle. Lamin è arrivato in Italia il 25 giugno del 2017 soccorso nel mar Mediterraneo dalla nave della Ong spagnola Open Arms: «Avevo quindici anni, non è stato facile. Ero stato in prigione in Libia, picchiato e torturato, e poi sono riuscito a fuggire». Ed in Italia, a Modica, è stato accolto: «Prima la scuola per ottenere il diploma e poi la scuola professionale Euroform per la qualifica di alimentarista». «E' stato il suo insegnante a segnalarmelo – spiega Peppe Flamingo, titolare della gelateria -. Lo abbiamo provato ed immediatamente assunto perché ci siamo accorti delle sue capacità. E’ di una bravura indescrivibile e il prossimo anno è destinato a diventare manager della gelateria». 

Lamin, scappato dal Gambia dove ha lasciato la sua famiglia, spera di poter far venire i suoi familiari in Italia. «Per il momento non è possibile ma in futuro spero di farla venire qui con me» dice. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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