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Siracusa, pubblicizzavano la vendita di droga su Facebook: scattano gli arresti

Di Redazione |

Avevano pubblicato alcuni video sui social network, veri e propri spot pubblicitari della loro piazza di spaccio, e altri in cui si vantano dei lauti guadagni della loro attività illecita. Nei loro confronti la Polizia e i carabinieri di Siracusa stanno eseguendo un’ordinanza emessa dal Gip, che ha disposto la custodia cautelare. Le accuse sono di associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti ed estorsione.

L’indagine è stata convenzionalmente denominata Demetra e racchiude le risultanze di indagine raccolte dalla Squadra Mobile di Siracusa e dalla compagnia Carabinieri di Siracusa, e ha permesso di acclarare la perdurante operatività del’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, denominato Gruppo della Via Italia che opera nella città di Siracusa, come già emersa nell’ambito dell’Operazione Itaca del novembre 2013. Altresì, è stata documentata l’esistenza di un altro gruppo criminale, anch’esso dedito al traffico di stupefacenti, ovvero il Gruppo della via Immordini. Le indagini hanno permesso di acclarare il meccanismo utilizzato dai due gruppi per spacciare fosse ben avviato e capace di rigenerarsi anche a seguito dei numerosi arresti dei pusher. Alcuni fra gli indagati avevano anche la disponibilità di armi detenute illegalmente. In tutto sono 27 gli indagati e 25 gli arrestati. In carcere sono finiti Gianfranco Bottaro, 25 anni; Faical Baisari, 31 anni; Luigi Cacciatore, 26 anni; Tullio Casa, 36 anni; Daniele Cassia, 33; Nicolas Cassia, 29; Steven De Simone, 28; Pietro Di Mari, 26; Angelo Drago, 45; Stefano Fazio, 37; Mirko Giardina, 23; Corrado Greco, 37; Alessio Inturri, 31; Angioletto Latina, 26; Damiano Lentini, 32; Roberto Rosario Lentini, 34; Tommaso Liotta, 26; Adriano Pirrone, 21; Francesco Salemi, 52; Pasquale Salerno, 34; Giuseppe Serino, 25; Mirko Vaccarella, 27; Enzo Fabio Vinci, 26; Alessio Visicale, 23. Mentre Manolito Aimone, 44 anni, e Danny Urbino, 25, sono stati posti agli arresti domiciliari. Di un indagato arrestato non è stato reso il nominativo. 

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