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Taormina: il Pronto soccorso del “San Vincenzo”rimane in “apnea”

Di Mauro Romano |

Taormina. Dalla spina di riccio conficcata nel piede… all’infarto acuto. La gamma degli interventi di emergenza da affrontare al Pronto soccorso dell’ospedale «San Vincenzo» (in particolare durante la stagione più calda dell’anno) è vasta ed urge, dunque, un potenziamento della struttura. Lo dicono, praticamente, le tante richieste di soccorso che sono, spesso, tra le più particolari…

Tanto per fare un esempio, in questo momento di grande afflusso turistico, nel nosocomio di contrada Sirina è stata impiegata, addirittura, un’ambulanza del servizio «118» per risolvere il «delicatissimo» caso di… un aculeo conficcato in un piede. Una volta, chiaramente a seconda dei casi, bastavano denti aguzzi ed un pò di pazienza marinara per risolvere il… caso. Adesso, invece, tutti si rivolgono al Pronto soccorso, che in queste giornate è stato chiamato ad affrontare anche altri momenti particolari di «super lavoro».

Numerosi punti di sutura sono stati applicati, tra l’altro, su un giovane che cercava di districare da una corda l’elica di un fuoribordo acceso poi in maniera poco accorta dal proprietario.

Storie, queste, di un «imbuto» in cui, stando al racconto dei pazienti, arriva di tutto, specialmente in questo periodo dell’anno. A seguito della chiusura di altri presidi ospedalieri isolani, oltre alla richiesta di emergenza tipicamente vacanziera, si registra poi la routine degli interventi che sono usuali tutto l’anno. Ad essere particolarmente presenti a Taormina sono i cittadini dei paesi etnei, che, malgrado la differenza di provincia, reputano, per evidenti questioni logistiche, più comodo recarsi al presidio ospedaliero di Taormina piuttosto che in altri centri del Catanese.

Insomma, un contesto di grande partecipazione che necessiterebbe anche dell’istituzione di un Posto fisso di Polizia efficace e soprattutto del potenziamento complessivo del Pronto soccorso che un tempo era strutturalmente destinato ad altre attività. Il tutto potrebbe essere risolto in tempi brevi, grazie anche al progetto complessivo del «G7» che ha considerato pure questo delicato aspetto. Un’eventuale accelerazione del miglioramento generale del reparto potrebbe rappresentare un buon viatico anche per gli anni futuri.

Si guarda, insomma, con una certa apprensione alla funzionalità di una struttura ospedaliera il cui Pronto soccorso, in particolare nel periodo estivo, si trova spesso in «apnea».

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