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L'iniziativa

Casa della Capinera: sui fianchi dell’Etna una biblioteca tematica della natura

Un progetto ambizioso di cui è anima Chiarìa, associazione di promozione sociale che, assieme al Consorzio il Nodo e all’Impresa sociale Sustanza

Di Gualtiero Parisi |

Immersa tra i boschi di lecci e castagni vicino a Monte Ilice, alle pendici dell’Etna, in territorio di Trecastagni, Casa della Capinera – punto base per l’escursionismo del parco regionale dell’Etna – si sta trasformando sempre più in un avamposto di biofilia ed ecologia affettiva, nonché centro propulsore da cui promuovere un turismo esperienziale di qualità, inclusivo e sostenibile. Un progetto ambizioso di cui è anima Chiarìa, associazione di promozione sociale che, assieme al Consorzio il Nodo e all’Impresa sociale Sustanza, gestisce la struttura dal 31 luglio di quest’anno. Dopo aver vinto il bando dell’ente parco, infatti, la progettazione di questo grande cantiere creativo è partito prima dalla salvaguardia e dalla cura dei luoghi, per passare subito alla progettazione di attività e iniziative che riallaccino il legame profondo tra donne, uomini e bosco.

«La Casa della Capinera – spiega Chiara Trifilò, presidente dell’associazione – è la casa di tutte e tutti, nella ricchezza della nostra biodiversità e oltre ogni abilità e stiamo avviando un progetto di turismo inclusivo tout court». L’associazione, che già da tre anni si muove tra i boschi etnei sperimentando pratiche di ecologia affettiva e immersioni in foresta per adulti e minori (anche appartenenti a categorie fragili), ha in mente grandi cose per questo luogo. E siccome – come amano sottolineare i soci «ci piace pensare che un albero se proprio debba scegliere preferisca diventare un libro», ha già avviato la realizzazione di una Biblioteca Tematica della natura dove trovare la letteratura scientifica a fondamento delle scelte e del “linguaggio” Chiarìa: biofilia, intelligenza naturalistica, outdoor education, scienze naturali e forestali, ecologia affettiva. La biblioteca ospiterà anche una sezione dedicata alla letteratura per l’infanzia e una sezione di libri tattili sulla natura realizzati da bimbi non vedenti e da coetanei vedenti.

Il progetto della Biblioteca riconosce il diritto universale alla natura e alla cultura e vede la collaborazione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Catania per la realizzazione di un laboratorio esperienziale nel bosco che culminerà nella produzione di libri tattili e sensoriali sulla natura. Per realizzare questo progetto, che integra cultura, ambiente e diritti, l’associazione Chiarìa ha lanciato un crowdfunding chiedendo il sostegno della collettività per il progetto “Dalle radici al libro”.

«Sostenere la nascita della Biblioteca tematica della Natura a Casa della Capinera – continua Trifilò – è semplice: basta andare sulla pagina dedicata del sito www.chiarìa.org e scegliere tra i libri da adottare. Ciò che verrà donato oltre il costo del libro servirà appunto a realizzare il laboratorio con i bimbi dell’Unione Italiana Ciechi – Sezione di Catania e della Scuola esperienziale in Natura A Casa di Momo di Acireale».

In accordo con l’Unione Italiana Ciechi, il lancio del crowdfunding è avvenuto proprio in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dei bambini e delle bambine per sottolineare l’importanza del diritto universale dell’infanzia alla cultura e alla natura. «Siamo stati coinvolti nel progetto sia per fare attività laboratoriale, sia per realizzare, all’interno della Biblioteca tematica, una parte di biblioteca tattile con tutto quello che i nostri bambini e le nostre bambine possono reperire in natura», spiega Rita Puglisi, presidente dell’Unione Italiana Ciechi sezione di Catania. «Si tratta di un’attività molto importante che stimola la sensorialità e l’interscambio con la natura che risulta davvero fondamentale perché sappiamo che la Natura e il bosco ci restituiscono tantissimo dal punto di vista del benessere psicofisico».

E passo dopo passo, tra mobili recuperati, cassette di legno assemblate per diventare librerie, fatica e sorrisi, la Casa della Capinera diventa rifugio di giornate di “natura vissuta” tra tecniche primitive di sopravvivenza, immersione in foresta, archeologia sperimentale, apiterapia, yoga e biodiversità, musicoterapia boschiva, educazione esperienziale in natura per le scuole e tanto altro da condividere con chi si lascia conquistare dal mantra dell’associazione: «Albero ergo sum».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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