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E l’Ue dà il via a 35 mila tonnellate di olio tunisino

E l’Ue dà il via a 35 mila tonnellate di olio tunisino

Di Redazione |

La plenaria di Strasburgo ha dato l’ok finale al pacchetto di aiuti d’urgenza alla Tunisia, che comprende il Regolamento che permette l’importazione senza danni di 35 mila tonnellate aggiuntive di olio d’oliva senza dazi nell’Unione europea. Il voto era stato sospeso il 25 febbraio, ieri il Coreper ha recepirto gli emendamenti tecnici e comunicato che avrebbe adottato il testo che sarebbe passato oggi al Parlamento europeo. L’aula ha approvato con 500 sì, 107 no, 42 astenuti. Un voto a larga maggioranza anche se in Italia, da più parti, si stanno levando voci fortemente critiche. Come Luigi Canino, presidente Unasco, Consorzio nazionale dei produttori e dei coltivatori olivicoli: “Visto che le istituzioni comunitarie non lo fanno, cerchiamo in prima persona di difendere l’olio extravergine di oliva italiano giocando la carta della qualità, attraverso la tracciabilità. La solidarietà verso il popolo tunisino, che tutti condividiamo, non può essere però fatta – continua il presidente Unasco – a discapito di un settore già esposto alle aggressioni internazionali, alle frodi e alle speculazioni dei mercati esteri. Paradossale togliere i dazi sull’olio tunisino mentre l’olio italiano giace invenduto nei depositi delle cooperative e dei produttori italiani. Attiveremo – annuncia infine Canino – a partire dal 24 marzo a Roma, tutte le iniziative utili a difendere la qualità esclusiva dell’olio extravergine di oliva italiano, una scelta di gusto, una scelta di salute e una garanzia per i consumatori”. “Sono al fianco delle migliaia di agricoltori che oggi hanno scelto Catania per manifestare la loro più che giustificata rabbia verso un sistema europeo che spesso non li tutela. E, oggi in aula, ho ribadito il mio no all’accordo sull’olio tunisino”. Lo afferma Michela Giuffrida, componente della commissione Agricoltura al Parlamento europeo, sottolineando la sua posizione a difesa degli interessi dell’agricoltura siciliana, “a Strasburgo come a Bruxelles”. L’europarlamentare del Pd ha già chiesto alla Commissione “di attivare la clausola di salvaguardia sull’Accordo euromediterraneo con un’interrogazione urgente al commissario europeo per l’Agricoltura Phil Hogan al quale, sia lunedì che martedì, qui a Strasburgo, durante due diversi incontri, ho chiesto che sia attentamente monitorato il quantitativo di prodotti in entrata dal Marocco che alcune organizzazioni riferiscono aumentato addirittura del 75% nelle prime due settimane di gennaio”. Giuffrida ha anche richiesto “controlli serrati alle dogane, a protezione dei nostri prodotti, e di riattivare al più presto i dazi sulle importazioni dai paesi del Mediterraneo che stanno danneggiando gravemente l’economia agricola del sud Europa e, in particolare, quella siciliana”.

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