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First Cisl,’forti utili delle banche,preoccupano i prestiti’

Segretario Colombani, 'è rischio in fase rallentamento economia'

Di Redazione |

ROMA, 11 NOV – Utili in forte aumento e un calo degli impieghi “che non trova riscontro in Europa”. E’ quanto emerge dall’analisi della Fondazione Fiba del sindacato First Cisl sui conti dei primi cinque gruppi bancari italiani nel terzo trimestre dell’anno (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper). Per il segretario del sindacato Riccardo Colombani il calo degli impieghi “è preoccupante. I dati Bce certificano la flessione delle banche maggiori italiane contro un’aumento del credito di quelle europee ed in particolar modo di quelle francesi. L’andamento dell’economia italiana è però simile a quello delle principali economie europee. Ciò rende ragionevole ipotizzare che non vi siano grandi differenze nella domanda di credito di famiglie e imprese. E’ quindi necessario – conclude Colombani – monitorare con attenzione l’evoluzione del credito per evitare rischi di ulteriore riduzione, più che mai pericolosi in una fase di rallentamento del ciclo economici”. Le cinque banche italiane, sottolinea l’analisi, registrano una pesante riduzione degli impieghi (-5,8% rispetto allo stesso periodo del 2022), in controtendenza con i maggiori paesi europei. Secondo i dati Bce al 30 giugno, che si riferiscono alle banche europee significant vigilate direttamente da Francoforte, il calo degli impieghi in Italia è del 3,7%, mentre il valore medio Ue è +1,3%, in linea con quello di Spagna e Germania, mentre la Francia registra un incremento addirittura del 3,2%. Per l’analisi “risulta particolarmente significativa, per oltre 45 miliardi di euro, la parte del patrimonio Cet1 eccedente i requisiti minimi imposti dalla Bce. La decisione da parte dei cinque gruppi di destinare a riserva non distribuibile l’importo di 2,5 volte la tassa straordinaria sugli extraprofitti accrescerà ulteriormente la solidità patrimoniale degli istituti”.

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