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Caro Carburante: autotrasportatori sardi, terzo giorno lotta

Niente svolta dopo tavolo romano, "via solo se scende prezzo"

Di Redazione |

CAGLIARI, 16 MAR – Terzo giorno di protesta degli autotrasportatori sardi che hanno annunciato presidi a oltranza per il caro carburante: i camion rimangono davanti a porti e zone industriali con forti rallentamenti sullo sbarco delle merci, ma senza blocchi, soprattutto sulle derrate alimentari, che finirebbero per far scattare conseguenze penali per i manifestanti, Si continua, quindi, sia a Cagliari che a Olbia nonostante gli spiragli emersi ieri nel corso del tavolo di Roma al Ministero delle infrastrutture. “A noi non interessano ‘pacchetti di proposte’ e ‘punti’- spiega Daniele Fanni, autotrasportatore dal presidio di Cagliari, riferendosi a quanto stabilito nella riunione nella capitale – a noi interessa una questione vitale: il prezzo del gasolio. Se scende, noi smettiamo di protestare”. Gli autotrasportatori sardi ribadiscono di essere autonomi e slegati da associazioni di categoria che invece hanno sospeso le proteste nel resto d’Italia: “Siamo lavoratori in emergenza – ha proseguito Fanni – e l’emergenza è legata ai costi che dobbiamo sostenere per i trasporti. A noi interessa solo questo punto”. Anche durante la notte rinsaldata l’alleanza con i pastori che hanno rifornito i partecipanti ai presidi con scorte alimentari per andare avanti con la protesta, in vista del corteo di trattori, camion e auto fissato per sabato 19 nel Sassarese.

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