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Sciara Holding: «Nessun ricorso al Tar del Lazio per il bando ex Blutec». Mimit: «Progetto Pelligra risultato migliore per Termini Imerese»

La precisazione del ceo Fabio Bertolotti e la nota del Mimit: «La procedura di vendita si è svolta sotto la vigilanza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy»

Di Redazione |

«Non abbiamo presentato alcun ricorso al Tar del Lazio sul bando ex Blutec di Termini Imerese. Sarebbe stato sufficiente informarsi col tribunale amministrativo per appurarlo». Lo dice all’Ansa il ceo di Sciara Holding, Fabio Bertolotti. Il manager del gruppo chiarisce: «Sappiamo che è circolato il documento del ricorso, evidentemente qualcuno l’ha reso noto. In realtà il nostro ufficio legale l’ha notificato al Mimit, al gruppo Pelligra e ai commissari dell’ex Blutec. Ma non al Tar». «L’abbiamo inviato perché le nostre richieste di accesso agli atti sono state eluse, mai ricevuto risposta. Ne abbiamo fatte ben tre».

Sciara Holding Limited e Smart city Group scrl hanno partecipato al bando ex Blutec per la vendita dello stabilimento di Termini Imerese. Dopo avere valutato le offerte i commissari straordinari hanno considerato idonea quella del gruppo Pelligra. «L’accesso agli atti ci permetterebbe di avere contezza rispetto alla scelta fatta dai commissari – dice Bertolotti – Sappiamo cosa abbiamo proposto noi, ma non conosciamo, e non siamo i soli, il progetto di Pelligra».

La nota del Mimit

Il gruppo Pelligra è risultato aggiudicatario della business unit di Termini Imerese in esito ad una procedura di gara che ha portato i Commissari straordinari della Blutec a valutare tale offerta come la migliore, tra quelle pervenute, per il rilancio del polo industriale, sulla base dei criteri stabiliti dal bando e dal disciplinare di gara. La procedura di vendita si è svolta sotto la vigilanza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha costantemente agito nel pieno rispetto della legge, valutando l’affidabilità del progetto e la solidità patrimoniale del proponente, al fine di salvaguardare oltre 540 lavoratori, tutti ad oggi in CIGS, e garantire al contempo la massima tutela del ceto creditorio, scongiurando il pericolo di una conversione in fallimento dell’amministrazione straordinaria. Si ricorda che le amministrazioni straordinarie sono regolate da una disciplina speciale che è dettata dal Dlgs 270/1999 (Prodi bis) e 347/2003 (Legge Marzano), diversa rispetto a quella del codice dei contratti pubblici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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