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Stellantis: Fim, 2022 quinto anno di calo produzione

Governo convochi azienda e presidi strategie in Italia

Di Redazione |

TORINO, 14 OTT – E’ ancora in calo, nel terzo trimestre, la produzione di auto e furgoni di Stellantis in Italia, il 2,4% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso e il 18,3% in meno del 2019, cioè del periodo pre- Covid. Il 2022 – a causa soprattutto dei blocchi produttivi dovuti alla mancanza dei semiconduttori – si prefigura come il quinto anno consecutivo di flessione e dovrebbe chiudere sotto le 650.000 unità (-37% rispetto al 2017) tra auto e commerciali, con una produzione di auto appena sopra le 410.000 (-40% rispetto al 2017). Sono i dati della Fim Cisl, illustrati da Ferdinando Uliano, segretario nazionale e responsabile del settore automotive. La perdita maggiore di volumi rispetto al 2021 si riscontra a Melfi (-3,2%) e alla Sevel (-27,5%), stabilimenti che hanno sempre più contribuito alla crescita complessiva dei volumi. Continua, invece, la crescita di volumi della 500e a Mirafiori, mentre l’entrata in produzione della Maserati Grecale e della Alfa Romeo Tonale danno spinta alla produzione di Cassino e Pomigliano D’Arco. Prosegue l’andamento positivo dello stabilimento di Modena con la Maserati MC20. Uliano chiede al futuro governo di “presidiare e verificare con Stellantis le strategie verso le aziende dell’indotto del nostro Paese per ottenere garanzie per la filiera della componentistica dell’auto. Siamo molto preoccupati in particolare della rete dei fornitori di Melfi”. “Saremo indisponibili a operazioni volte a penalizzare e a ridimensionare ulteriormente il patrimonio industriale e occupazionale di Stellantis in Italia, come saremo indisponibili a scelte che peggiorino le condizioni lavorative e di sicurezza dei lavoratori”, spiega Uliano che sollecita anche l’apertura immediata del tavolo sull’automotive. “La crisi ci ha fatto perdere altri 4 mesi di tempo per poter incidere sulle politiche di rilancio di uno dei settori più strategici. Restano tutte le incognite sulle intenzioni del futuro governo sul settore”.

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