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Crollo del ponte di Genova: gup in camera consiglio per rinvii a giudizio

Gli imputati sono 59. Aspi e Spea hanno chiesto di patteggiare   

Di Redazione |

GENOVA – È entrata in camera di consiglio il giudice Paola Faggioni per decidere sugli eventuali rinvii a giudizio per i 59 imputati nel processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Tra questi l’ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, Paolo Berti ex direttore delle operazioni centrali di Aspi e Michele Donferri Mitelli, ex direttore delle manutenzioni della stessa società, l’ex Ad di Spea (ex controllata che si occupava delle manutenzioni) Antonino Galatà, dirigenti del ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato delle opere pubbliche. Il gup deciderà anche se accogliere la richiesta di patteggiamento di Autostrade per l’Italia e Spea. Le due società potrebbero uscire dal processo pagando circa 30 milioni. La procura ha dato parere favorevole. Le accuse per i 59, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Secondo l’accusa, buona parte degli indagati immaginava che il ponte sarebbe potuto crollare ma non fecero nulla per evitarlo, puntando al massimo risparmio nelle manutenzioni per garantire più alti dividendi ai soci.    

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