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Perché la Russia sembra più “morbida” negli attacchi in Ucraina? Il Nyt avanza un’ipotesi: «Serve a trasformare dèbacle in vittoria»

Il celebre quotidiano americano ha pubblicato una serie di approfondimenti sul conflitto in corso 

Di Redazione |

Perché Vladimir Putin non sta colpendo ancora più duramente in Ucraina? E’ il titolo di una analisi del New York Times, in cui esperti militari e dirigenti occidentali si chiedono perché il Cremlino non attacchi più aggressivamente ferrovie, strade e ponti per bloccare gli aiuti militari stranieri o non bombardi più infrastrutture intorno a Kiev per ostacolare le visite dei leader transatlantici a Volodymr Zelensky. 

Tra i motivi indicati una grande incompetenza, le difficoltà con le munizioni di precisione e la carenza delle loro forniture, l’efficacia della difesa contraerea ucraina, nonché forse la volontà di non distruggere troppe infrastrutture di cui potrebbero servirsi gli stessi russi se riuscissero a occupare il Paese, evitando gli ingenti costi della ricostruzione.

Ma tutto questo non sembra esauriente per spiegare la prudenza di Putin, a dispetto delle sue minacce (anche nucleari) e della retorica incendiaria delle tv statali. Un alto ufficiale del Pentagono ha definito l’ultima offensiva russa nel Donbass «molto cauta, molto tiepida» e in Russia, secondo il Nyt, ci si lamenta che l’esercito sta combattendo con una mano legata dietro la schiena, con una strategia e degli obiettivi che sfuggono all’opinione pubblica. 

«E' una guerra strana, particolare», ammette Dmitri Trenin, fino a poco fa direttore del think tank Carnegie Moscow center, chiuso il mese scorso dal Cremlino. «La Russia ha fissato alcuni limiti piuttosto severi per se stessa e questo non si spiega in alcun modo, cosa che solleva un sacco di interrogativi, prima di tutto tra i cittadini russi», spiega, sostenendo che il Cremlino sta combattendo «con meno della metà della sua forza».   Mosca non sembra aver infierito neppure con la cyber guerra, nonostante i pesanti attacchi lanciati nei mesi scorsi in Occidente.

Alcuni esperti ritengono che Putin sia stato scoraggiato efficacemente e che l’esercito russo, in difficoltà in Ucraina, non possa gestire un conflitto più ampio con la Nato e non voglia offrire all’Alleanza alcun pretesto per entrare in guerra più direttamente. Altri argomentano che un cyber attacco contro un paese Nato è una delle poche carte che Putin si riserva di giocare, magari in una fase successiva del conflitto. «Il senso generale è che voglia agguantare una sorta di vittoria da questa debacle», ha sintetizzato la fonte del Pentagono, suggerendo che lo 'zar' non sia interessato «a cercarsi altri guai». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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