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Palacongressi Agrigento, «Non sarà un’oasi nel deserto»

Di Gioacchino Schicchi |

Agrigento – “Questa struttura non sarà un’oasi nel deserto”. Il commissario straordinario del Consiglio del Parco Archeologico, nel giorno dell’inaugurazione del Palacongressi di Agrigento è certa: il recupero della struttura, l’unica che potrebbe essere potenzialmente destinata al turismo congressuale, è solo un primo passo per un progetto più ampio. Un’idea che adesso, grazie alla convenzione firmata tra il Parco e la Regione Siciliana, segnatamente con l’assessorato al Bilancio retto da Gaetano Armao, ha le gambe per camminare.

“Quando ci venne assegnata la struttura nel 2016 – ammette il direttore del Parco Giuseppe Parello – la cosa ci prese di sorpresa perché ci diedero un giocattolo semidistrutto da rimettere in sesto. A distanza di 2 anni posso dire che siamo stati all’altezza. Grazie a tutte le istituzioni che hanno collaborato, all’impresa “Fossile” ha condotto i lavori in modo esemplare, ma anche al mio staff che ha lavorato in modo encomiabile, senza mai risparmiarsi. Voglio citare, specificatamente, l’architetto Carmelo Bennardo e il geologo Giuseppe Presti”.

Soddisfatto è il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, il quale pur non essendo direttamente coinvolto come ente nel recupero della struttura ha ovviamente interesse affinché la stessa entri pienamente a regime (“una struttura chiusa in meno, a servizio per di più dello sviluppo turistico e culturale” ha commentato), e il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, il quale ha ribadito che il Palacongressi (che sarà prossimamente intitolato probabilmente ad un personaggio della storia agrigentina, forse della Classicità) rappresenterà per il futuro una importante infrastruttura a sostegno di Agrigento, definita “la principale area di sviluppo turistico”, e dell’intera area agrigentina-saccense, grazie alla messa a regime di Palacongressi e teatro “Samonà”. Anche il presidente Nello Musumeci ha voluto esprimere la sua soddisfazione con una nota stampa. La struttura congressuale, comunque, sarà anche altro. Ieri erano già visitabili le due iniziative promosse da “Farm Cultural Park”, tra cui “I’Mosè”, una mostra della storia e delle persone che vivono il quartiere agrigentino. “Il palacongressi – ha chiosato Parello – deve diventare un presidio culturale, in una zona periferica della città”. Di certo rispetto al passato la struttura è cambiata, e parecchio. Gli interventi di manutenzione oltre a ripristinare impianti e funzionalità delle tre grandi sale, hanno contemplato anche un intervento artistico di Salvo Ligama, che ha ridipinto l’intero foyer trasformando completamente l’aspetto classicheggiante dello stesso. Primo evento della serata, oltre al taglio e la distribuzione di una mega cassata realizzata da tanti pasticceri agrigentini tra cui Giovanni Mangione, il ricevimento dei piccoli partecipanti de “I Bambini del mondo” e poi il concerto di Nonò Salamone.

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