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Barbablù in scena al Teatro della Posta Vecchia di Agrigento

Di Gaetano Ravanà |

Il Teatro della Posta Vecchia presenta sabato 29 febbraio alle 21 e domenica 1 marzo alle 18 la commedia “Barbablù” di Costanza Di Quattro con Mario Incudine. Le musiche sono di Mario Incudine eseguite dal vivo da Antonio Vasta. Scene e costumi Elisa Savi | Luci Daniele Savi. La regia è di Moni Ovadia.  

L’opera è prodotta dal Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano di Milano. Si ringraziano Marianella Bargilli, Roberta Caronia, Lella Costa, Elisa Di Dio, Mirella Mastronardi, Elisabetta Pozzi, Amanda Sandrelli, Silvia Siravo, Pamela Villoresi per aver prestato le voci alle donne di Barbablù.

La nuova produzione del Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano vede in scena il poliedrico artista-cantastorie siciliano Mario Incudine nei panni del cattivo per eccellenza, Barbablù. Lo spettacolo, basato sul testo della giovane autrice, anche lei siciliana, Costanza Di Quattro, si avvale di una ricca colonna musicale firmata dallo stesso Incudine ed eseguita dal vivo da Antonio Vasta.

Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. È una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti.

In un posto senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù si racconta a noi attraverso un delirio surreale di lucida follia. Diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta di essere stato e di continuare ad essere.

Lui, nella sua essenza di uomo, di bambino ferito, di amante frustrato, di figlio non amato. Lui, uomo del suo tempo per ogni tempo. Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.

Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i setti amori vissuti, le sette vite distrutte fino all’ultima, l’unica per la quale valeva la pena fermarsi.

E non solo alla favola si attiene il racconto. La verità permea l’andamento dello spettacolo; la verità storiografica di un personaggio realmente esistito il cui nome echeggia ancora nel mondo sotto il ricordo fantastico di Barbablù.

Mario Incudine porta in giro per il mondo la sua arte made in Sicily in cui confluiscono la sua passione per la musica e quella per il teatro e la scrittura. In ambito musicale, è uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana, con al suo attivo album pluripremiati e distribuiti in tutta Europa. Insieme a Moni Ovadia, ha firmato nel 2018 la regia di Liolà (opera di cui è anche protagonista e autore delle musiche originali) e, nel 2015, de Le Supplici per la stagione dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, recitando e cantando anche nel ruolo del cantastorie e curandone la traduzione in siciliano e le musiche originali. Nel 2016 firma le musiche ed è tra i protagonisti (insieme a Ovadia e a  Valeria Contadino) de Il Casellante, tratto dal romanzo di Andrea Camilleri e diretto da Giuseppe Dipasquale. Insieme alla sua band, è in tour in Italia con lo spettacolo di teatro musicale Mimì, da sud a sud con le note di Domenico Modugno per la regia di Giuseppe Cutino e Moni Ovadia. Ha collaborato con alcuni tra i più importanti artisti della musica, del teatro e della danza, tra cui Andrea Camilleri, Ambrogio Sparagna, Gaetano Savatteri, Alessandra Mortelliti, Rocco Mortelliti, Mariano Rigillo, Francesco De Gregori, Franco Battiato, Lucio Dalla, Alessandro Haber, Geppy Gleijeses, Biagio Antonacci, Massimo Ghini.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA