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Flop click day, indagata la dirigente regionale Corsello

Flop click day, indagata la dirigente regionale Corsello

L’ex direttrice del dipartimento della Formazione professionale sotto accusa per il caos successivo al tilt del sistema informatico che doveva mettere in contatto giovani disoccupati e imprese

Di Redazione |

PALERMO – La dirigente della Regione siciliana, Anna Rosa Corsello, è indagata per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sul flop del click day, il progetto dell’assessorato alla Formazione che avrebbe dovuto mettere in contatto giovani disoccupati e imprese. Il piano andò a monte perché il sistema informatico andò in tilt per l’eccesso di richieste e ne se suguirono polemiche roventi, con continua scaricabarile tra l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra e la direttrice del dipartimento Anna Rosa Corsello. Oltre alle richieste di dimissioni – provenienti da più parti – per la Scilabra. L’assessore si è sempre difesa dicendo che la scelta delle procedure del click day è sempre stata una prerogativa del Corsello.   Negli ambienti giudiziari si precisa che la Corsello sarà sentita come indagata per sua tutela. La data dell’interrogatorio non sarebbe stata ancora fissata. È stata la dirigente, dopo il duro botta e risposta con Nelli Scilabra, anche lei comparsa davanti ai pm, a chiedere di potere incontrare l’aggiunto Dino Petralia e il pm Piero Padova. Corsello è stata “accusata” dalla Scilabra di essere una delle responsabili del fallimento del click-day. La dirigente è stata audita in commissione all’Ars e ha rilanciato, sostenendo che l’assessore conosceva la gestione del piano giovani, di cui il click day era uno strumento, e ha sottolineato l’anomalia dell’affidamento diretto del servizio alla Ett e a Italia Lavoro (la Ett aveva il compito di occuparsi dell’aspetto informatico, Italia Lavoro dell’elaborazione dei dati dei partecipanti).   Nei giorni scorsi è stato anche revocato dal governo il cosiddetto “bando Corsello”. Si tratta dell’avviso, firmato dall’ex dirigente Anna Rosa Corsello e poi pubblicato in Gazzetta ufficiale, che metteva insieme Piano giovani e Garanzia dopo il flop day del 5 agosto per la selezione dei tirocini formativi e che scatenò la dura reazione degli assessori al Lavoro e alla Formazione Giuseppe Bruno e Nelli Scilabra, che ripudiarono il provvedimento perché non informati. Nei giorni scorsi anche il ministero del Welfare ha contestato il bando criticando l’inclusione nell’avviso di “differenti fonti di finanziamento”: Piano Giovani per la fascia di età 25-35 anni, Garanzia giovani da 18 a 29 anni e risorse aggiuntive.

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