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Leonforte, il palazzetto dello sport incompiuto: e intanto cade a pezzi

Leonforte, il palazzetto dello sport incompiuto: e intanto cade a pezzi

Di Luca Di Leonforte |

LEONFORTE – Diversamente da quanto appare, sembra vivo l’interesse della Provincia di Enna sul palazzetto dello sport inutilizzato di Leonforte. A tal proposito l’ing. Giuseppe Colajanni, dirigente dell’Ufficio tecnico della Provincia, afferma: «Non ci siamo dimenticati del palazzetto di Leonforte». E ci tiene subito a precisare l’impossibilità ad agire: «Non ci sono le risorse economiche per poterlo completare. Partecipiamo sempre ai bandi ma non abbiamo mai vinto». L’ing. Colajanni si riferisce al bando regionale del 2011 dell’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo. Solo di recente è uscita la graduatoria dei progetti e il palazzetto di Leonforte si è posizionato 164° su centosettanta progetti presentati.   I motivi dello scarso risultato ce li spiega l’architetto Rosalba Felice che si è occupata prima del progetto di completamento e poi della stesura di una lunga relazione: «Al bando si poteva partecipare per un importo di 1,5 milioni di euro mentre per il completamento dell’impianto era prevista una cifra di quasi 3 milioni di euro. Si è cercato, quindi, di seguire una doppia strada che prevedeva, da un lato, il finanziamento pubblico e dall’altro la partecipazione dei privati che avrebbero poi potuto prendere in gestione l’impianto». L’arch. Felice ci espone anche una lunga e approfondita relazione richiesta dall’assessorato nei primi mesi del 2014, nella quale si cerca di inserire la struttura sportiva anche nell’ambito turistico. «Per rendere l’impianto più appetibile – spiega – abbiamo fatto anche riferimento alla pesca gialla e alla fava larga di Leonforte, alla Cassatella di Agira, a Morgantina e a tutto quello che offre il territorio. In questo modo, l’edificio sarebbe potuto essere usato anche per spettacoli ed eventi rivolti ai turisti».   Per avere, però, un quadro completo della situazione è opportuno capire il motivo per cui l’opera è rimasta incompiuta. Il progetto iniziale venne approvato nel 1998 per una cifra di 2,7 miliardi di lire e prevedeva il completamento della struttura ma non delle opere connesse (strada d’accesso, parcheggi, ecc). L’imprevisto si è avuto durante la costruzione delle fondamenta quando, a seguito di una perizia geologica, si è dovuta effettuare una bonifica del terreno per adeguare la struttura alle normative di sicurezza del Coni. Da qui un aumento delle spese previste e la decisione di ultimare solo la struttura esterna e le opere di predisposizione per gli impianti elettrici, idrici, ecc.   I lavori, però, sono terminati nel 2001 e in questi quindici anni la struttura ha subito irrimediabilmente dei danni. A questo riguardo ancora l’arch. Felice smentisce la chiacchierata presenza di un custode e rassicura sulla possibilità di atti vandalici: «Non è vero che c’è un custode. Non ce n’è bisogno perché la struttura è recintata e perché i nostri dipendenti di Leonforte vigilano periodicamente. Non ci risultano, inoltre, atti di vandalismo. Niente è stato portato via anche perché niente c’è da portare via». Facendo, però, un semplice giro attorno al palazzetto si può notare più di un vetro rotto, qualche finestra sfondata e la recinzione abbattuta.   A Leonforte si sente spesso parlare del palazzetto inutilizzato. Se ne parla ancora di più da quando nell’altro palazzetto, quello utilizzato, gli spettatori non possono accedere alle tribune per seguire le partite di pallavolo dello Sporting Club. E così i disagi del “vecchio” palazzetto hanno acuito i legittimi dubbi su quello “nuovo” (se così si può definire). Se non si possono, dunque, avanzare dubbi sui motivi per i quali l’opera non è stata mai completata e se non si può certo smentire il fatto che manchino i fondi per poterla completare, si può almeno pretendere che la struttura venga preservata al meglio in attesa di tempi migliori.

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